Discussione:
IPSIA e maleducazione
(troppo vecchio per rispondere)
Antonio
2005-03-16 16:22:32 UTC
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Non voglio generalizzare, per carità. Ma ciò che scriverò è vero per almeno
il 70% dei ragazzi (chiamiamoli tali) che frequentano gli IPSIA.
Innanzittutto occorre dire che prima di entrare in una classe IPSIA
occorrerebbe mettersi l'elmetto.
La maleducazione regna sovrana, e spesso a regnare sovrana è anche la
delinquenza.
Non dico assurdità se si considera che in tante realtà a frequentare questo
tipo di scuole sono spacciatori, borseggiatori, ladruncoli di appartamento.
Per un insegnante può essere oltremodo pericoloso, perchè per poco più di
due milioni di vecchie lire al mese rischia la macchina, troppo spesso
rigata, ammaccata, o segnata con lo spray proprio nel cortile della scuola.
Le minacce per un 6 non dato poi sono all'ordine del giorno. Troppo spesso
si è oggetti anche di minacce fisiche, della serie:"prof ci vediamo fuori".
Pretendere che studino, e per giunta a casa loro, è un'utopia ed ormai si è
rassegnati a non chiederlo più, accontentandosi di due stronz... dette in
classe, giuste o sbagliate che siano.
Spesso questa gente ha il rigetto per tutto ciò che ha a che fare con la
scuola: ad esempio anche portarli sui computer, su internet, si rileva
scelta sbagliata. Quando va bene dopo 10 minuti si scocciano e cominciano
prima a parlare, poi a litigare finendo sistematicamente in rissa. Quando va
male vanno sistematicamente sui siti porno.
Udite udite, ora non gli interessa neppure più la palestra. Un mio collega
di educazione fisica si lamenta perchè dopo 5 minuti di calcetto si stancano
cominciando a menarsi, dimostrando di avere un'aggressività interna inumana.
Ma perchè quest'aggressività? Francamente non capisco. Mi vien da pensare
che provenga dalle famiglie di origine.
Potrei dirne mille altre, tra le quali ad esempio che è utopia anche vederli
venire coi libri a scuola, che tra l'altro neanche portano, ma peggio ancora
con penne e quaderni.
Certo che il Progetto 92 rovinò parecchio questo tipo di scuola che ora non
è più nè carne nè pesce. Questi ragazzi forse sarebbero più portati per un
lavoro manuale dietro un tornio o dietro il motore di un'automobile.
Ma visto che i laboratori costano, allora non sarebbe più producente, a 15
anni, mandarli direttamente SOLO a lavorare anzicchè la fantomatica
alternanza scuola-lavoro?
Scusate ma è frustrante lavorare in queste suole. Più che un insegnante
personalmente mi ritengo un tappa-buchi.
Faberio
2005-03-16 16:56:12 UTC
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Post by Antonio
Non voglio generalizzare, per carità. Ma ciò che scriverò è vero per almeno
il 70% dei ragazzi (chiamiamoli tali) che frequentano gli IPSIA.
Hai fatto il ritratto perfetto dei miei alunni.
Ma non ci sara' collega che non sia stato all'IPSIA che potra' capirti.

--
Fabrizio
sammy
2005-03-16 17:32:40 UTC
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Post by Faberio
Post by Antonio
Non voglio generalizzare, per carità. Ma ciò che scriverò è vero per almeno
il 70% dei ragazzi (chiamiamoli tali) che frequentano gli IPSIA.
Hai fatto il ritratto perfetto dei miei alunni.
Ma non ci sara' collega che non sia stato all'IPSIA che potra' capirti.
--
Fabrizio
Non insegno all'IPSIA ma capisco benissimo! Cosi' non puo' funzionare,
queste non sono scuole..
proprio per questo forse,non vi sembra che la riforma Moratti faccia un
tentativo per risolvere il problema?
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Giovanni
2005-03-16 17:55:36 UTC
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Secondo me SI ... ma la Moratti, almeno oggi, non è molto popolare in questo
gruppo di discussione.Si lamentano quelli che nell'IPSIA devono insegnare
materie "importanti" o "pratiche", figuramioci che vita faccio io che devo
insegnare "scienze della terra" nelle classi prime da 27 o 30 studenti.
La Riforma del '92 è stata un fallimento, poteva funzionare solo per i
socio-psico-pedagogisti dell'Università Roma III (che naturalmente mai hanno
messo piede non dico in un IPSIA ma neppure in un liceo scientifico).
Post by sammy
Non insegno all'IPSIA ma capisco benissimo! Cosi' non puo' funzionare,
queste non sono scuole..
proprio per questo forse,non vi sembra che la riforma Moratti faccia un
tentativo per risolvere il problema?
nixs
2005-03-17 17:11:45 UTC
Permalink
Post by Giovanni
Secondo me SI ... ma la Moratti, almeno oggi, non è molto popolare in questo
gruppo di discussione.Si lamentano quelli che nell'IPSIA devono insegnare
materie "importanti" o "pratiche", figuramioci che vita faccio io che devo
insegnare "scienze della terra" nelle classi prime da 27 o 30 studenti.
Ho fatto (e molto probabilmente farò, visto che chiedo trasferimento)
esperienza
IPSIA per due anni anche io, stessa materia.
A mio parere, anche se non conta nulla, gli ipsia di oggi possono anche
cancellarli
dal sistema. Decine di ore-lavoro (degli insegnanti) buttate al vento e
decine di
ore-lavoro (degli studenti) mancanti. Un istituto professionale, sempre a
mio
avviso, dovrebbe insegnare un mestiere, non la cultura (per generale che
sia) e,
con l'attuale ordinamento, i ragazzi, oltre a uscire ignoranti (perchè non
studiano),
escono anche incompetenti (perchè non fanno sufficiente pratica).
Quando ho bisogno di un impiantista termico me ne serve uno che sappia fare
il suo mestiere, non che conosca i Promessi Sposi o la Tettonica delle
Placche
(così non si arrabbiano i colleghi di Lettere :-)))

ciao!
..nixs..
Piero
2005-03-16 17:58:01 UTC
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Post by sammy
Post by Faberio
Post by Antonio
Non voglio generalizzare, per carità. Ma ciò che scriverò è vero per almeno
il 70% dei ragazzi (chiamiamoli tali) che frequentano gli IPSIA.
Hai fatto il ritratto perfetto dei miei alunni.
Ma non ci sara' collega che non sia stato all'IPSIA che potra' capirti.
--
Fabrizio
Non insegno all'IPSIA ma capisco benissimo! Cosi' non puo' funzionare,
queste non sono scuole..
proprio per questo forse,non vi sembra che la riforma Moratti faccia un
tentativo per risolvere il problema?
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
Constato la stessa situazione anche nella mia scuola (istituto comprensivo).
Sembra che prima di entrare nelle classi bevono qualche sostanza eccitante.
In aula, poi, mangiano, bevono ed eruttano durante le lezioni (patatine,
vari tipi di brioche, panini imbottiti con mortadella e tante e tante
schifezze ancora).
Faberio
2005-03-16 18:08:56 UTC
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Post by Piero
Sembra che prima di entrare nelle classi bevono qualche sostanza eccitante.
Si', la sensazione e' quella. Un'orda barbarica sovraeccitata e incatenata
(si fa per dire) ai banchi.
Post by Piero
In aula, poi, mangiano, bevono ed eruttano durante le lezioni (patatine,
vari tipi di brioche, panini imbottiti con mortadella e tante e tante
schifezze ancora).
Idem.

--
Fabrizio
Nicola Bortolotti
2005-03-16 18:02:15 UTC
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Post by sammy
non vi sembra che la riforma Moratti faccia un
tentativo per risolvere il problema?
direi proprio di no perche', al di la'
delle apparenze, estende ai tecnici la
concezione IMHO pericolosa e fallimentare
che fu asse portante del progetto 92
GioiaMia
2005-03-16 19:40:54 UTC
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Post by sammy
proprio per questo forse,non vi sembra che la riforma Moratti faccia un
tentativo per risolvere il problema?
Perche', ha istituito per le superiore il "Progetto Erode"?

A parte le battute, 'sta tua uscita la devi spiegare: COME tenta di
risolvere il problema? Col voto in condotta? Spero sia altro, quello cui
ti riferisci; a mio parere, se non gliene frega una tubo di un 4 in
matematica, italiano o altro, cosa vuoi che possa importare ad un
adolescente di un 4 in condotta?
Poi, oh...non son alle superiori e magari i prof dei "piani alti" mi
contraddiranno...
Calogero Gennarino
2005-03-16 21:42:46 UTC
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Post by sammy
Non insegno all'IPSIA ma capisco benissimo! Cosi' non puo' funzionare,
queste non sono scuole..
proprio per questo forse,non vi sembra che la riforma Moratti faccia un
tentativo per risolvere il problema?
Guarda, io insegno in un IPSIA da due anni, e prima ho sempre insegnatoin
unITIS. Quest'ultima scuola è leggermente migliore della prima anche se le
differenze sono minime.
Ho sempre votato a sinistra ed ho guardato con cattivo occhio la riforma
Moratti soprattutto per quel che concerne il taglio "drastico" degli
organici.
Però riflettento meglio questa riforma non è tutta sbagliata.
Perchè tenere una persona svogliata, totalmente disinteressata, forzatamente
dietro un banco? Oltretutto diventano anche violenti. Per loro è come una
prigione, un obbligo insopportabile...da qui discende la repulsione per
tutto quello che è scuola. Ai voglia ad affermare i sapientoni che la colpa
è comunque e solo degli insegnanti. Dietro c'è un substrato che spesso e
volentieri è di degrado, e queste situazioni sono troppo spesso
irrecuperabili scolasticamente parlando. Bene farebbe invece un lavoro che
li impegni e li appassioni evitando che vadano a rubare (perchè questi tipi
potenzialmente sono dei deliquenti futuri).
Creare un percorso alternativo alla scuola, fatto di lavoro, potrebbe forse
essere la situazione.
In ogni caso sono anch'io d'accordo che le cose così non possono continuare,
e che il Progetto 92 è stato un fallimento colossale.
Marx
2005-03-16 23:09:26 UTC
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On Wed, 16 Mar 2005 21:42:46 GMT, "Calogero Gennarino"
Post by Calogero Gennarino
riflettento meglio questa riforma non è tutta sbagliata.
Ai voglia ad affermare i sapientoni che la colpa
è comunque e solo degli insegnanti. Dietro c'è un substrato che spesso e
volentieri è di degrado
Ma che cosa sei?
Nad
2005-03-17 10:12:09 UTC
Permalink
"Marx" <***@beh.invalid> ha scritto nel messaggio news:***@4ax.com...
On Wed, 16 Mar 2005 21:42:46 GMT, "Calogero Gennarino"
Post by Calogero Gennarino
riflettento meglio questa riforma non è tutta sbagliata.
Ai voglia ad affermare i sapientoni che la colpa
è comunque e solo degli insegnanti. Dietro c'è un substrato che spesso e
volentieri è di degrado
Ma che cosa sei?

...è il substrato! :-)
Antonio
2005-03-17 10:19:57 UTC
Permalink
Post by Marx
Post by Calogero Gennarino
Ai voglia ad affermare i sapientoni che la colpa
è comunque e solo degli insegnanti. Dietro c'è un substrato che spesso e
volentieri è di degrado
Ma che cosa sei?
...è il substrato! :-)
Ho capito: la colpa è comunque e sembre degli insegnanti.
Anche tu sei il substrato di internet...ove non si riesce a fare alcun
ragionamento perchè viene fuori il Nad di turno.
Nad
2005-03-17 10:34:19 UTC
Permalink
Post by Calogero Gennarino
Ai voglia ad affermare i sapientoni che la colpa
è comunque e solo degli insegnanti. Dietro c'è un substrato che spesso e
volentieri è di degrado
caro Antonio,
sono dell'opinione che questo modo degradato
di scrivere sia inconciliabile con l'insegnamento.
Antonio
2005-03-17 13:28:36 UTC
Permalink
Post by Nad
Post by Calogero Gennarino
volentieri è di degrado
caro Antonio,
sono dell'opinione che questo modo degradato
di scrivere sia inconciliabile con l'insegnamento.
Degradato?????????????????????????
Infatti l'ho appena scritto: la colpa è comunque e solo degli insegnanti.
Sei mai entrato in un IPSIA? Hai mai subito ingiurie, rigature alla macchina
o strisciate con lo spray? Minacce di botte o di morte?
Io mi ritengo un insegnante e non un sergente di ferro.
Nad
2005-03-17 14:22:34 UTC
Permalink
Post by Antonio
Degradato?????????????????????????
si, diciamo pure "degradato".
Tu non credi che chi insegna dovrebbe conoscere
almeno le regole di base della lingua italiana?
...non dirmi che anche a te sfuggono!
Calogero Gennarino
2005-03-17 17:41:28 UTC
Permalink
Post by Nad
Post by Antonio
Degradato?????????????????????????
si, diciamo pure "degradato".
Tu non credi che chi insegna dovrebbe conoscere
almeno le regole di base della lingua italiana?
...non dirmi che anche a te sfuggono!
Beh se lo fai per denigrare posso anche capirti.
In ogni caso ho l'abitudine di scrivere di getto e di non rileggere. Faccio
male, lo so.
Antonella
2005-03-16 18:40:22 UTC
Permalink
Post by Antonio
Non voglio generalizzare, per carità. Ma ciò che scriverò è vero per almeno
il 70% dei ragazzi (chiamiamoli tali) che frequentano gli IPSIA.
Innanzittutto occorre dire che prima di entrare in una classe IPSIA
occorrerebbe mettersi l'elmetto.
Vi racconto un episodio, uno dei tanti chiaramente, del mio periodo di
insegnamento all'IPSIA.
Classe II composta di circa 10 alunni sopravvissuti ad un numero iniziale,
come al solito, improponibile.
"Tento" di dare una parvenza di normalità al programma e mi accingo a
spiegare Eugenio Montale. Mi inoltro nella lettura quando dopo un pochino si
erge una voce: Prof, non è stanca di parlare?
Io di rimando TRANQUILLAMENTE: No non sono stanca, segui la spiegazione.
Alunno: Vuol vedere che se la violento si stanca?
Io senza altre armi perchè ormai le sospensioni e le note erano a ll'ordine
del giorno: Vuoi vedere che se mi violenti ti stanchi prima tu?
Silenzio dell'alunno, risate degli altri...........
Chimera
2005-03-16 21:04:45 UTC
Permalink
Post by Antonella
Io senza altre armi perchè ormai le sospensioni e le note erano a ll'ordine
del giorno: Vuoi vedere che se mi violenti ti stanchi prima tu?
Silenzio dell'alunno, risate degli altri...........
Sei un mito :)
Arkannen
2005-03-16 18:40:34 UTC
Permalink
Post by Antonio
Ma visto che i laboratori costano, allora non sarebbe più producente, a 15
anni, mandarli direttamente SOLO a lavorare anzicchè la fantomatica
alternanza scuola-lavoro?
No, la fantomatica alternanza scuola-lavoro va più che bene e risolve
moltissimi altri problemi, quali ad esempio il costo del lavoro e il lavoro
sommerso che ne è diretta conseguenza.
Nel contempo mantiene un contatto con la scuola che completa la formazione
con l'istruzione.

..
repo
2005-03-16 21:03:44 UTC
Permalink
Post by Antonio
Non voglio generalizzare, per carità.
Questi ragazzi forse sarebbero più portati per un
lavoro manuale dietro un tornio o dietro il motore di un'automobile.
Non voglio generalizzare,
ma quando parli di un tornio o di un motore di automobile hai una vaga
idea della complessità delle operazioni relative all'utilizzo di un
tornio o alla manutenzione di un motore???

Repo
Calogero Gennarino
2005-03-16 21:32:55 UTC
Permalink
Post by Antonio
Post by Antonio
Questi ragazzi forse sarebbero più portati per un
lavoro manuale dietro un tornio o dietro il motore di un'automobile.
Non voglio generalizzare,
ma quando parli di un tornio o di un motore di automobile hai una vaga
idea della complessità delle operazioni relative all'utilizzo di un
tornio o alla manutenzione di un motore???
Assolutamente no.
Ti ricordo che prima del Progetto 92 questi ragazzi lo facevano. Intendo
dire che al termine dei trei anni di qualifica riuscivano abbastanza bene a
destreggiarsi con un tornio, una fresatrice, un trapano, una macchina a CNC.
Io l'ho vissuto e te lo posso dire.
A Busto Arsizio vi erano i motoristi. Iragazzi montavano e smontavano
tranquillamente parti di automobile. Conoscevano un carburatore, uno
spinterogeno, il sistema di punterie.
Vai a chiedere oggi cosa sono in grado di fare questo fezzume che ogni
giorno, assai controvoglia, varca i cancelli degli IPSIA d'Italia.
repo
2005-03-16 21:56:38 UTC
Permalink
Post by Calogero Gennarino
Assolutamente no.
Ti ricordo che prima del Progetto 92 questi ragazzi lo facevano.
Da non addetto ai lavori posso presumenre che il progetto 92 abbia
qualcosa a che vedere con l'anno 1992?
Post by Calogero Gennarino
A Busto Arsizio vi erano i motoristi. I ragazzi montavano e smontavano
tranquillamente parti di automobile. Conoscevano un carburatore, uno
spinterogeno, il sistema di punterie.
Scommetto che questi ragazzacci d'oggi non riuscirebbero nemmeno a
trovarli dentro al cofano, il carburatore e lo spinterogeno, e parimenti
scommetto che, su di un auto con meno di 5 anni, avrebbe dei seri
problemi a trovarli anche un capomeccanico della ferrari, per il
semplice fatti che non ci sono più. :-))))
Post by Calogero Gennarino
Vai a chiedere oggi cosa sono in grado di fare questo fezzume che ogni
giorno, assai controvoglia, varca i cancelli degli IPSIA d'Italia.
Probabilmente nulla, forse sono la feccia della società, forse no, mi
importa poco.
Quello che contesto è un pregiudizio mentale che associa il lavoro
manuale con una scarsa propensione all'uso dell'intelletto.

Repo
Antonio
2005-03-16 23:12:46 UTC
Permalink
Post by repo
Post by Calogero Gennarino
A Busto Arsizio vi erano i motoristi. I ragazzi montavano e smontavano
tranquillamente parti di automobile. Conoscevano un carburatore, uno
spinterogeno, il sistema di punterie.
Scommetto che questi ragazzacci d'oggi non riuscirebbero nemmeno a
trovarli dentro al cofano, il carburatore e lo spinterogeno, e parimenti
scommetto che, su di un auto con meno di 5 anni, avrebbe dei seri
problemi a trovarli anche un capomeccanico della ferrari, per il
semplice fatti che non ci sono più. :-))))
Ma prima c'erano.
Post by repo
Post by Calogero Gennarino
Vai a chiedere oggi cosa sono in grado di fare questo fezzume che ogni
giorno, assai controvoglia, varca i cancelli degli IPSIA d'Italia.
Probabilmente nulla, forse sono la feccia della società, forse no, mi
importa poco.
Quello che contesto è un pregiudizio mentale che associa il lavoro
manuale con una scarsa propensione all'uso dell'intelletto.
Chi ha mai detto questo.
Dico semplicemente che c'è gente portata per lo studio sui libri, e gente
che invece vede ciò come una sofferenza immane. E costringerli dietro un
banco non mi sembra una cosa produttiva per noi e per loro.
repo
2005-03-17 00:22:28 UTC
Permalink
Post by Antonio
Post by repo
Scommetto che questi ragazzacci d'oggi non riuscirebbero nemmeno a
trovarli dentro al cofano, il carburatore e lo spinterogeno, e parimenti
scommetto che, su di un auto con meno di 5 anni, avrebbe dei seri
problemi a trovarli anche un capomeccanico della ferrari, per il
semplice fatti che non ci sono più. :-))))
Ma prima c'erano.
Quindi sarebbe sensato istiuire scuole per riparatori di mongolfiere o
di carrozze a cavalli?
Ciò che ti sfugge è che c'è stata una lieve evoluzione tecnologica negli
ultimi 15 anni. Per fare un esempio nel 1992 la diffusione dei gruppi di
discussione in Italia era praticamente nulla, mentre questa sera io e te
discutiamo allegramente dai monitor dei conputer di casa nostra.
Restando nel settore dell'elettronica legata alle auto è quasi
impensabile costruire dei percorsi di formazione utilizzando il modello
degli anni 80, per il semplice fatto che le auto non sono più quelle
degli anni 80 e per essere riparate richiedono un bagaglio di saperi
diverso da quello di allora.
tutte le auto hanno una presa di connessione collegabile a un pc, in
grado di eseguire una prima fase di diagnosi e segnalare i componenti da
sostituire, le case mettono a disposizione delle loro concessionarie una
gran mole di circolari relative ai difetti più frequenti dei loro
modelli e sulle verifiche per ripararli o prevenirli.
questo comporta che, oltre a sapere come funziona l'impianto elettrico
di un'auto, per ripararlo sia necessario conoscere un po' di
informatica, un po' d'inglese (che non sempre la documentazione è
tradotta) e magari avere un'infarinatura generale d'italiano tecnico,
materia che per quel poco che conosco la scuola italiana, non mi risulta
godere di grande spazio.
Certo che se si pretende che uno che vuole fare l'elettrauto si
entusiasmi per Montale si rischia di compiere lo stesso errore di quel
tale, che dopo aver spiegato per cinque volte a un palo della luce come
cucinare gli spaghetti, si allontana dicendo che il palo è un'imbecille
perchè non sa capire una cosa così semplice. :-)))
Post by Antonio
Post by repo
Quello che contesto è un pregiudizio mentale che associa il lavoro
manuale con una scarsa propensione all'uso dell'intelletto.
Chi ha mai detto questo.
Dico semplicemente che c'è gente portata per lo studio sui libri, e gente
che invece vede ciò come una sofferenza immane.
L'ipotesi che molti di questi soffrirebbero molto meno se si concedesse
loro l'opportunità di intravedere un senso pratico dentro allo studio
sui libri l'escludiamo a priori??

Personalmente ho commossi ricordi dell'insegnamento delle materie
scientifiche nel liceo scientifico che ho frequentato negli anni 80,
dalle lezioni di chimica dove potevi scoprire solo per caso che il
famigerato NaCl stava nella dispensa di tutte le cucine, a quelle di
fisica dove la leva e il rullo erano due concetti assolutamente astratti
fatti di braccio maggiore, minore e fulcro ma mai messi in relazione con
la maniglia della porta o l'avvolgibile della tapparella.
Post by Antonio
E costringerli dietro un
banco non mi sembra una cosa produttiva per noi e per loro.
Se concludi la frase con quel "per noi e per loro" la frase corretta
dovrebbe essere:

"E costringere LORO dietro un banco E NOI DIETRO UNA CATTEDRA non mi
sembra una cosa produttiva per noi e per loro"

visto che dal tono del tuo primo messaggio non pare che tu varchi i
cancelli della tua scuola con un entusiasmo molto superiore a quello dei
tuoi studenti.

Repo
Antonio
2005-03-17 09:24:34 UTC
Permalink
Post by repo
Post by Antonio
Ma prima c'erano.
Quindi sarebbe sensato istiuire scuole per riparatori di mongolfiere o
di carrozze a cavalli?
Ciò che ti sfugge è che c'è stata una lieve evoluzione tecnologica negli
ultimi 15 anni.
Non so se sono io che non mi riesco a spiegare o...
E' chiaro che i tempi sono cambiati. Ora se ci fossero ancora i motoristi
(che il Progetto 92 ha cancellato) imparerebbero cos'è un iniettore, una
centralina elettronica.
Non occorre conoscere la struttura di un pc per utilizzare una centrailina
elettronica.
Del resto, dal punto di vista meccanico, le automobili non sono cambiate:
hanno ancora 4 cilindri (alcune anche 8), un albero motore, la
distribuzione, e funzionano ancora grazie all'accensione della miscela aria
benzina.
Le basi di un sistema operativo Windows, o di qualche parola di inglese la
possono apprendere benissimo prima dei 14 anni... e questi erano i propositi
di questa "ministra". O sbaglio?
Parli ma non conosci la realtà degli IPSIA. Fatti un'affacciata. Spesso si
parla senza aver mai visto, o senza avere una minima idea di quella che è la
realtà dei fatti.
Questi ragazzi non sono portati per lo studio sui libri, che neanche
comprano nonostante le insistenze di un intero anno.
Post by repo
Post by Antonio
Chi ha mai detto questo.
Dico semplicemente che c'è gente portata per lo studio sui libri, e
gente
Post by Antonio
che invece vede ciò come una sofferenza immane.
L'ipotesi che molti di questi soffrirebbero molto meno se si concedesse
loro l'opportunità di intravedere un senso pratico dentro allo studio
sui libri l'escludiamo a priori??
Infatti ci vuole senso pratico per questi, ma non libri.
Ripeto: parli non conoscendo la realtà e commetti lo stesso errori di quei
sapientoni che decisero il Progetto 92 cancellando i laboratori.
Post by repo
Personalmente ho commossi ricordi dell'insegnamento delle materie
scientifiche nel liceo scientifico che ho frequentato negli anni 80,
Ecco, hai fatto il liceo scientifico!!!!!
Post by repo
Post by Antonio
E costringerli dietro un
banco non mi sembra una cosa produttiva per noi e per loro.
Se concludi la frase con quel "per noi e per loro" la frase corretta
"E costringere LORO dietro un banco E NOI DIETRO UNA CATTEDRA non mi
sembra una cosa produttiva per noi e per loro"
visto che dal tono del tuo primo messaggio non pare che tu varchi i
cancelli della tua scuola con un entusiasmo molto superiore a quello dei
tuoi studenti.
Sai qual è la differenza tra un insegnante di un liceo (dove sei stato) e
quello di un IPSIA? Semplicemente quello di un IPSIA non è un insegnante.
Non trasmette sapere. Entri con tanto entusiasmo ma ti accorgi dopo un pò di
anni di aver trasmesso quasi nulla, semplicemente perchè dietro trovi un
muro, costituito da tanto permissivismo, dalle promozioni a giugno
"obbligatorie per tutti", da tanta maleducazione tollerata, dalle famiglie
che ti si aizzano contro quando vorresti dare qualche debito formativo, da
elementi irrequieti presenti in grosso numero per ogni classe e che non
riesci a coinvolgere in alcun modo o ad allontanare, dal totale disinteresse
mostrato verso i laboratori, verso i computer, verso le esercitazioni
teoriche e pratiche.
Earendil
2005-03-17 15:30:02 UTC
Permalink
Post by repo
Ciò che ti sfugge è che c'è stata una lieve evoluzione tecnologica negli
ultimi 15 anni. Per fare un esempio nel 1992 la diffusione dei gruppi di
discussione in Italia era praticamente nulla, mentre questa sera io e te
discutiamo allegramente dai monitor dei conputer di casa nostra.
Quello che sfugge a te invece, giusto per rimanere sul tuo esempio, è che
lo strumento che stiamo usando richiede per il suo funzionamento la
presenza di tecnici. Ma la scuola italiana ne sta sfornando sempre di meno
preparati.

La tua mi sembra la classica affermazione di chi, quando aziona
l'interruttore della luce, da per scontato che la lampada si accenda,
trascurando che dietro quel semplice gesto ci sono impianti di
distribuzione, centrali e tecnici che le mantengono operative.

Prevengo la tua probabile obiezione: è vero che oggi, spesso, fare
manutenzione si riduce a sostituire una scheda, tuttavia si trovano in giro
"tecnici" che non sono in grado di fare più nemmeno quello. Perchè non
hanno le basi.
Prova a chiederlo a chi ha avuto a che fare con i "tecnici" di "Alice" per
l'adsl....


(E a proposito di declino ecco un paio di link dal sito di Repubblica;
http://tinyurl.com/6edbv
http://tinyurl.com/5m6vr)


Rimanendo al settore dell'elettronica, ci sono competenze di base (poco
mutabili con la tecnologia) e competenze legate allo sviluppo tecnologico.
Il progetto '92 non ha aggiornato le seconde e consolidato le prime, ma ha
semplicemnte spazzato via la tecnologia dalle scuole.
Quando si parla tra colleghi diciamo che oggi gli studenti non vengono ad
imparare l'elettronica, ma a vedere un bel film sull'elettronica. Spero che
sia chiara la differenza che ci corre.

Per chi non è mai stato in un ITI o in un IPSIA (da docente o da studente),
queste appaiono come scuole dove, lavorando di pialla e di lima, si impara
un mestiere. La realtà è ben diversa, specialmente per gli indirizzi
elettrico-elettronico-meccanico.
(Dai un occhiata ai programmi e agli obiettivi curricolari:
http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/index.html)
Post by repo
tutte le auto hanno una presa di connessione collegabile a un pc, in
grado di eseguire una prima fase di diagnosi e segnalare i componenti da
sostituire, le case mettono a disposizione delle loro concessionarie una
gran mole di circolari relative ai difetti più frequenti dei loro
modelli e sulle verifiche per ripararli o prevenirli.
Circolari che, ovviamente, nascono dal nulla.... :-)
Non ti è mai venuto il dubbio che presso le case automobilistiche ci siano
dei tecnici? E questi tecnici da dove vengono fuori? Nascono per
generazione spontanea? ;-)

Oppure dovrebbe essere la scuola a formarli, come avveniva in passato?
Post by repo
Certo che se si pretende che uno che vuole fare l'elettrauto si
entusiasmi per Montale si rischia di compiere lo stesso errore di quel
tale, che dopo aver spiegato per cinque volte a un palo della luce come
cucinare gli spaghetti, si allontana dicendo che il palo è un'imbecille
perchè non sa capire una cosa così semplice. :-)))
Bingo! E infatti questo è ciò che hanno fatto con il progetto '92 dove in
prima ci sono 5 ore di italiano alla settimana contro le 4 del liceo
scientifico.
Post by repo
L'ipotesi che molti di questi soffrirebbero molto meno se si concedesse
loro l'opportunità di intravedere un senso pratico dentro allo studio
sui libri l'escludiamo a priori??
Ma infatti il senso pratico è stato drasticamente ridotto. Questa è una
delle maggiori critiche che rivolgiamo al P.'92.

N.B. che il problema del senso pratico investe non solo queste scuole, ma
anche l'università, dove nelle facoltà come ingegneria si è fatto (almeno
fino ad oggi) solo teoria.
Cosi, sparita la "pratica" con gli ultimi professionali in Italia abbiamo
abbandonato la tecnologia.

Per farti capire cosa intendo per teoria e pratica ti rimando a questo mio
vecchio post dove cito un articolo di Enrico Persico:

http://tinyurl.com/6pkmz

Ciao e scusa per la lunghezza del post.

Earendil
Arkannen
2005-03-17 21:42:23 UTC
Permalink
Post by Earendil
Per farti capire cosa intendo per teoria e pratica ti rimando a questo mio
La differenza è che quella ragazza dopo aver compreso quali sono i motivi
per cui in una lampadina 2000A non ci possono passare riuscirà
tranquillamente a lavorare con tutte le lampadine di questo mondo.
E il fatto che non sappia che i 2000A non ci possono passare è semplicemente
dovuto all'incompletezza del modello che le hanno fatto studiare.
Colui che avvita le lampadine, e sa che praticamente i 2000A non ci passano,
con le equazioni di Maxwell non ci lavorerà mai.
Inoltre, se per caso gli danno una lampadina a scarica da avvitare, al posto
di una ad incandescenza, costui non sarà mai capace di farla funzionare fino
a quando qualcuno non gli mostrerà come si deve fare.

..
Earendil
2005-03-18 13:55:39 UTC
Permalink
Post by Arkannen
La differenza è che quella ragazza dopo aver compreso quali sono i
motivi per cui in una lampadina 2000A non ci possono passare riuscirà
tranquillamente a lavorare con tutte le lampadine di questo mondo.
Ne sei sicuro?

Il problema non consiste nel non sapere quello specifico particolare
(capita a tutti di non sapere qualcosa, no?), ma nell'impostazione dello
studio che *trascura* a priori questi aspetti. Non li sai, non ne vedi
l'importanza, non li vai a cercare.
E quando ti capita qualche docente che invece sta attento anche a questi
aspetti, allora reagisci con fastidio, ti sembrano degli inutili
trabocchetti disseminati verso l'ambito traguardo. (Queste sono
affermazione raccolte ai tempi dell'univ. tra i miei colleghi di corso).
Il docente che indugia su qualche dettaglio pratico all'orale è la
"merdaccia" di turno...


Sempre citando Persico:
/QUOTE ON
"E perché non trovava nulla di strano nell'inverosimile risultato?
.....
E' una malattia che ha diversi aspetti, così che è difficile designarla con
una sola parola, ma che in sostanza denota tutto un atteggiamento errato e
innaturale dell'allievo di fronte alla Fisica.
L'aspetto più evidente di questa malattia è uno strano disinteresse per il
fenomeno fisico (e ancor più per le sue applicazioni pratiche) congiunto a
una lodevole, ma sproporzionata attenzione rivolta alla formulazione
matematica delle leggi, la quale diventa fine a se stessa anziché
strumento di rappresentazione e di indagine del mondo fisico"
/QUOTE OFF
Post by Arkannen
E il fatto che non sappia che i 2000A non ci possono passare è
semplicemente dovuto all'incompletezza del modello che le hanno fatto
studiare.
Infatti è contro questo metodo di insegnamento che protesto.
Anche perchè è naturale che gli allievi formati a quella scuola a loro
volta insegneranno in quel modo.

N.B. che Persico scriveva quell'articolo nel '56 ed oggi dopo cinquant'anni
siamo più o meno nelle stesse condizioni (collaboro ancora con il
dipartimento dove mi sono laureato e quindi conosco l'ambiente), anzi,
l'atteggiamento anti-pratico si è ancora più diffuso. Il "mio" laboratorio
è in realtà un ufficio con dei PC. I
Post by Arkannen
Colui che avvita le lampadine, e sa che praticamente i 2000A
non ci passano, con le equazioni di Maxwell non ci lavorerà mai.
Infatti, ma stiamo parlando di due compiti decisamente diversi. Non
dimentichiamolo.
Per colui che avvita le lampadine probabilmente non servirà mai conoscere
le eq.di Maxwell, ma l'ingegnere che lavora con le eq. dovrà conoscere
anche il mondo reale.

Adesso abbiamo una situazione in cui la scuola superiore non è in grado di
insegnare ad avvitare le lampadine e le ditte si rivolgono agli ingegneri
per fargli fare i lavori da periti, peccato che nessuno glielo ha mai
insegnato.

N.B. che questo tipo di critica l'ho sentita fare spesso anche da colleghi
ingegneri provenienti dal liceo scientifico i quali sono rimasti delusi
dalla carenza di "conoscenza pratica" ad ingegneria.

(un mio amico, ha passato un paio d'ore a dimensionare un alimentatore
stabilizzato che gli era stato commissionato, quando poi è andato in
magazzino a prendere i componenti il tecnico gli ha dato quelli giusti
senza nemmeno guardare la lista che aveva preparato. Ci è rimasto molto
male...)
Post by Arkannen
Inoltre, se per caso gli danno una lampadina a scarica da avvitare, al
posto di una ad incandescenza, costui non sarà mai capace di farla
funzionare fino a quando qualcuno non gli mostrerà come si deve fare.
Cosa che capita regolarmente ai neoingegneri.

Earendil
Arkannen
2005-03-18 17:51:20 UTC
Permalink
Post by Earendil
Il problema non consiste nel non sapere quello specifico particolare
(capita a tutti di non sapere qualcosa, no?), ma nell'impostazione dello
studio che *trascura* a priori questi aspetti. Non li sai, non ne vedi
l'importanza, non li vai a cercare.
E quando ti capita qualche docente che invece sta attento anche a questi
aspetti, allora reagisci con fastidio, ti sembrano degli inutili
trabocchetti disseminati verso l'ambito traguardo. (Queste sono
E mi pare ovvio che siano trabocchetti.
Il docente che mi esamina è lo stesso che mi ha preparato, per cui non può
che dolersi con se stesso se gli aspetti che lui richiede facciano parte del
mio bagaglio di conoscenze sono assenti.
Che poi la differenza di cui si parla è quella che c'è fra l'università
italiana e quella americana, quest'ultima molto più praticona della nostra.
Ma se poi i nostri cervelloni se ne vanno in america e sono alquanto
apprezzati, vuol dire che il nostro modello di università è migliore del
loro.
Che detto in soldoni vuol dire che loro studiano sugli Schaum, noi invece su
mattoni di migliaia di pagine.
Post by Earendil
(un mio amico, ha passato un paio d'ore a dimensionare un alimentatore
stabilizzato che gli era stato commissionato, quando poi è andato in
magazzino a prendere i componenti il tecnico gli ha dato quelli giusti
senza nemmeno guardare la lista che aveva preparato. Ci è rimasto molto
male...)
Di al tuo amico di comperare su internet, non c'è niente di peggio di quelli
che sanno quello che tu vuoi, soprattutto quando neanche tu lo sai.
L'altro giorno, putacaso, sono andato a comperare una lampadina a scarica da
150W per modificare un proiettore di diapositive anteguerra.
Ho faticato a farmela vendere, non me la voleva dare perchè doveva darmi la
lampadina precisa esatta che andava in quel proiettore.
Lampadina che lui non aveva ovviamente perchè non le producono più da 50
anni, era quindi necessario trovare una soluzione alternativa.
Non riusciva ad andare oltre lo zoccolo di quella lampadina, una fatica
bestiale convincerlo a darmi la lampadina.
Poi non aveva lo zoccolo per la lampadina, ed io a spiegarlgi che bastava un
mammuth, non voleva darmi neanche quello, perchè no, non andava bene.
Ne sono uscito stremato...
Earendil
2005-03-18 21:14:20 UTC
Permalink
Post by Arkannen
E mi pare ovvio che siano trabocchetti.
Il docente che mi esamina è lo stesso che mi ha preparato, per cui non
può che dolersi con se stesso se gli aspetti che lui richiede facciano
parte del mio bagaglio di conoscenze sono assenti.
Eh, no caro Arkannen, io mi riferivo a quei (pochi) prof. che te le danno
quelle conoscenze e che giustamente te le richiedono. Più di una volta ho
visto disertare le esperienze di laboratorio perchè considerate un inutile
impiccio.
Post by Arkannen
Che poi la differenza di cui si parla è quella che c'è fra
l'università italiana e quella americana, quest'ultima molto più
praticona della nostra. Ma se poi i nostri cervelloni se ne vanno in
america e sono alquanto apprezzati, vuol dire che il nostro modello di
università è migliore del loro.
Si, come no... :-)
Se ne parlava in laboratorio all'univ. l'altro giorno. La differenza è che
noi si riempie scartoffie chiamandole pubblicazioni, loro ottengono
risultati concreti...
Post by Arkannen
Che detto in soldoni vuol dire che loro studiano sugli Schaum,
LOL :-) nella biblioteca di dipartimento gli Schaum non mancano...
Post by Arkannen
noi
invece su mattoni di migliaia di pagine.
A parte il fatto che a ingegneria (a differenza di altre facoltà) non vale
misurare i libri a pagine e dovresti saperlo bene, comunque non è che quel
"migliaia di pagine" vuol essere un elogio alle formule matematiche? ;-)

Ad ogni modo, riflettendoci bene, i testi su cui ho studiato io si
chiamavano Millman, Tyagi, Collin, Rappaport... praticamente tutti
"americani" (ad eccezione di Tyagi che è indiano). Sarà anche un caso...
Post by Arkannen
Di al tuo amico di comperare su internet, non c'è niente di peggio di
quelli che sanno quello che tu vuoi, soprattutto quando neanche tu lo
sai.
LOL ;-) veramente doveva progettarlo (e realizzarlo) lui l'alimentatore,
visto che era quello il suo lavoro in ditta.
Post by Arkannen
L'altro giorno, putacaso, sono andato a comperare una lampadina a
scarica da 150W per modificare un proiettore di diapositive
anteguerra. Ho faticato a farmela vendere, non me la voleva dare
perchè doveva darmi la lampadina precisa esatta che andava in quel
proiettore. Lampadina che lui non aveva ovviamente perchè non le
producono più da 50 anni, era quindi necessario trovare una soluzione
alternativa. Non riusciva ad andare oltre lo zoccolo di quella
lampadina, una fatica bestiale convincerlo a darmi la lampadina.
Poi non aveva lo zoccolo per la lampadina, ed io a spiegarlgi che
bastava un mammuth, non voleva darmi neanche quello, perchè no, non
andava bene. Ne sono uscito stremato...
Vedi? Se il commesso fosse stato un tecnico formato come si deve non ti
sarebbe successo.
Quello che ti è capitato è un classico ormai: probabilmente il commesso
fino al giorno prima vendeva biancheria intima da signora (questo mi è
capitato veramente!)


Eppure continui ad insistere che la formazione tecnica non serve. Mah, chi
ti capisce è bravo. :-(


Earendil
Arkannen
2005-03-18 22:55:09 UTC
Permalink
Post by Earendil
Se ne parlava in laboratorio all'univ. l'altro giorno. La differenza è che
noi si riempie scartoffie chiamandole pubblicazioni, loro ottengono
risultati concreti...
Questo discorso è vecchissimo.
Loro sono bravi nella ricerca applicata, ma in quella di base non sanno
neanche soffiarsi il naso.
Sono dei praticoni con un sacco di soldi da spendere.

..
Earendil
2005-03-18 23:59:28 UTC
Permalink
Post by Arkannen
Questo discorso è vecchissimo.
Beh, in effetti l'articolo di Persico è del '56...
Post by Arkannen
Loro sono bravi nella ricerca applicata, ma in quella di base non
sanno neanche soffiarsi il naso.
Mi verrebbe da dire che sa di leggenda metropolitana o di luogo comune.

Piuttosto, da una parte c'è la fisica teorica, dall'altra la fisica
sperimentale.
E questo viene prima ancora di parlare della ricerca applicata.


Come diceva un collega qualche giorno fa:
il fisico sperimentale va in giro portandosi dietro tonnellate di
strumenti,

al fisico teorico basta il suo macinino dove entrano numeri ed escono
pubblicazioni....

(inutile dire che il collega in questione è un fisico sperimentale)
Post by Arkannen
Sono dei praticoni con un sacco di soldi da spendere.
Questa invece sa tanto di "la volpe e l'uva"...

Earendil
repo
2005-03-19 03:42:53 UTC
Permalink
Post by Earendil
La tua mi sembra la classica affermazione di chi, quando aziona
l'interruttore della luce, da per scontato che la lampada si accenda,
trascurando che dietro quel semplice gesto ci sono impianti di
distribuzione, centrali e tecnici che le mantengono operative.
Invece è vero il contrario, tutti i giorni entrando in casa, quando
pigio il bottone mi viene quasi da gridare al miracolo.
E non lo dico scherzando, il senso della mia frase non voleva essere
quello di raccontare la favola della "tecnologia che rende tutto facile"
ma al contrario quello di evidenziare come le applicazioni tecnologiche
evolvano tanto rapidamente da divenire inafferrabili.
ciò crea non più la necessità di sapere come funziona uno spinterogeno,
con tutte le spazzole dentro la sua bella calotta in bakelite, ma il
bisogno di vedere un motore sia per la sua consistenza materiale, sia
per la serie si sequenze logiche che lo compongono (il ciclo dei 4
tempi, la necessità di far schiccare la scintilla in un dato momento,
ecc).
Post by Earendil
Prevengo la tua probabile obiezione: è vero che oggi, spesso, fare
manutenzione si riduce a sostituire una scheda, tuttavia si trovano in giro
"tecnici" che non sono in grado di fare più nemmeno quello. Perchè non
hanno le basi.
Prova a chiederlo a chi ha avuto a che fare con i "tecnici" di "Alice" per
l'adsl....
Dare una risposta su questo tema diventerebbe complesso, forse qualcuno
ci ha già fatto una tesi di laurea sul titolo "L'indirizzo
dell'evoluzione tecnologica nelle società post-fordiste", o forse no,
nel qual caso sarebbe interessante che qualcuno lo facesse.
Mi limito a dire che il salto culturale fra chi prende delle decisioni
sulle tecnologie e chi le mette in atto è sempre più lungo.
L'idea generale sembra essere quella di produrre tecnologie in grado di
essere utilizzate anche da dei perfetti idioti e pensate per non lasciar
trapelare in nessun modo le loro modalità di funzionamento.
Non sto parlando di sistemi operativi per personal computer, che sarebbe
troppo facile, o del fatto che ci sia voluto l'intervento di Monti in
sede europea per imporre un standard ai sistemi di diagnostica dei
guasti sulle auto, ma, ad esempio, di sistemi per realizzare tubazioni
domestiche dell'acqua, dove ai sani vecchi tubi in metallo filettati si
sono sostituiti componenti in plastica da termosaldare solo e soltanto
con il saldatubi che ti vende la ditta che i tubi li produce.
Prima il tubista sapeva che quello era un giunto con filetto gas da 1
pollice, e i filetti Gas da 1 pollice erano uguali in tutto il modo,
oggi nessuno dei posatori si pone il problema di quale sia la
temperatura di fusione del polimero X con cui è fatto il tubo, saldano
il tubo X con il saldatore della ditta X e di solito tutto funziona,
ovviamente quella rara volta che qualcosa va storto non hanno la minima
idea di cosa possa essere successo.
tutto questo non avviene a caso ma asseconda o indirizza (a seconda di
come la si vuole vedere) un'organizzazione sociale del lavoro di cui gli
operatori dei call center (che non si possono più chiamare centralini,
visto che sono la massima espressione della della decentralizzazione /
delocalizzazione del lavoro) sono solo la punta dell'iceberg.
Post by Earendil
Circolari che, ovviamente, nascono dal nulla.... :-)
Non ti è mai venuto il dubbio che presso le case automobilistiche ci siano
dei tecnici? ;-)
In effetti è un dubbio che mi è venuto più volte, infatti nelle aziende
per cui lavoro o ho lavorato ho chiesto spesso: "dove sta seduto il
tecnico che cura la documentazione dei vostri prodotti?" il fatto che
tutti indicassero la mia scrivania mi ha dato la certezza che presso
tali aziende non vi fosse nessun tecnico :-))))))
Post by Earendil
Oppure dovrebbe essere la scuola a formarli, come avveniva in passato?
Per quella che è la mia limitatissima esperienza i due elementi che
negli anni passati hanno contribuito a formare molte generazioni di
tecnici sono stati gli unici due che hanno avuto le risorse per farlo,
cioè la scuola e la grande industria (che contrariamente alla
piccola-media poteva permettersi di investire in formazione).
Poi si è scoperto che che la piccola-media rendeva di più sul breve
periodo, si è abbandonata la grande industria e adesso si segano le
gambe anche alla scuola pubblica, mi sembra che in quadro sia completo.
Post by Earendil
Post by repo
Certo che se si pretende che uno che vuole fare l'elettrauto si
entusiasmi per Montale ....
Bingo! E infatti questo è ciò che hanno fatto con il progetto '92 dove in
prima ci sono 5 ore di italiano alla settimana contro le 4 del liceo
scientifico.
Il problema non è tanto IMHO nella quantità delle ore (considera che se
negli scientifici c'è ancora il latino la gran parte delle ore di latino
del primo anno serve a insegnare grammatica italiana) ma in cosa diavolo
si fa in quelle ore.
Considerando la quantità di normative che anche un comune elettricista
deve rispettare, e tutte quelle che verranno emanate dopo la sua uscita
dalla scuola, magari quelche ora a leggere e interpretare un testo di
legge (che non è necessariamente un lavoro intellettualmente inferiore
all'interpretazione di un brano della divina commedia) potrebbe anche
far comodo.

Come accennavo poco sopra, per guadagnarmi il pane, scrivo
documentazioni TeNNiche e manuali d'istruzione, è sorprendente la
quantità di clienti che telefonano in azienda per sapere come
comportarsi a fronte di un guasto che è chiaramente documentato nella
tabella inconvenienti e rimedi. (cose del tipo "aiuto si è accesa la
terza luce rossa sul pannello di comando, cosa devo fare?" con una
tabella che dice "accensione della spia di fine nastro - terza luce
rossa sul pannello di comando - inserire un nuovo nastro").
Mi pare che si sia persa un po' l'idea che un libro, sia esso un manuale
di istruzioni, la bibbia, il kamasutra o qualsiasi altro possa servire a
garantirci una maggiore quantità d'informazioni su ciò che ci interessa
e che sia propri questo concetto che spesso si da per scontato e provoca
l'icomprensione con gli studenti da cui è partito questo tread.

Paradossalmente al tuo collega che si lamenta che i suoi studenti,
lasciati davanti a un collegamento internet, si buttano sui siti porno,
suggerirei di affidar loro il compito di rintracciare, entro il termine
dell'ora, tutti i paginoni centrali di playboy dal 1980 ad oggi.
Possiamo sperare che se si dimostreranno in grado di farlo, una volta
esaurita la tempesta ormonale caratteristica dell'adolescenza, potranno
deidicare le tecniche di ricerca così apprese a più nobili attività,
quali il trovare un pezzo di ricambio per un'apparecchiatura da
riparare. :-)))
Post by Earendil
N.B. che il problema del senso pratico investe non solo queste scuole, ma
anche l'università, dove nelle facoltà come ingegneria si è fatto (almeno
fino ad oggi) solo teoria.
è stato uno dei tre motivi per cui ho abbandonato ingegneria dopo il
primo anno (per la cronaca gli altri due sono stati il fatto che venissi
regolarmente bocciato agli esami e la schiacciante maggioranza di
popolazione femminile nelle invitanti aule della facoltà di
architettura).
Post by Earendil
Cosi, sparita la "pratica" con gli ultimi professionali in Italia abbiamo
abbandonato la tecnologia.
Forse quì confondi la causa con l'effetto, suonerebbe infatti più
corretto dire:
Così in Italia, abbandonata la tecnologia, ha senso che sparisca anche
la "pratica" dagli istituti professionali. :-(((
Post by Earendil
Per farti capire cosa intendo per teoria e pratica ti rimando a questo mio
http://tinyurl.com/6pkmz
Articolo che non posso che condividere in pieno, visto che dice, in una
forma molto più chiara della mia, quello che cercavo di spiegare con
l'esempio delle leve e dei rulli nei miei ricordi liceali.
Post by Earendil
Ciao e scusa per la lunghezza del post.
Oddio!!!!
Se tu ti scusavi per la lunghezza del tuo post cosa dovrei fare adesso
con il mio???


Repo


P.S.: Grazie a un azzeccato regalo di un'amica mi sto rileggendo, questa
volta in lingua originale, "Lo zen e l'arte della manutenzione della
motocicletta" di Robert Pirsig.
Malgrado i 25 anni passati dalla sua prima pubblicazione credo sia
ancora in grado di dire qualcosa di sensato sul rapporto fra tecnologia
e società.
Earendil
2005-03-19 13:39:22 UTC
Permalink
Post by repo
ma al contrario quello di evidenziare come le applicazioni tecnologiche
evolvano tanto rapidamente da divenire inafferrabili.
Ma il problema è che, paradossalmente, tanto più la tecnologia avanza a
livello "consumer" tanto meno viene data una preparazione scientifico-
tecnologica alla popolazione.
Te lo dimostrano atteggiamenti ai limiti del luddismo contro le stazioni
radiobase della rete cellulare quando in Italia siamo il paese con il più
alto numero in assoluto di cellulare in circolazione.

Oppure il nucleare, le biotecnologie, gli ogm...
Post by repo
ciò crea non più la necessità di sapere come funziona uno spinterogeno,
con tutte le spazzole dentro la sua bella calotta in bakelite, ma il
bisogno di vedere un motore sia per la sua consistenza materiale, sia
per la serie si sequenze logiche che lo compongono (il ciclo dei 4
tempi, la necessità di far schiccare la scintilla in un dato momento,
ecc).
Beh, questo era vero anche ai tempi dello spinterogeno, altrimenti con il
fischio che mettevi in fase il motore... ;-)
Post by repo
Dare una risposta su questo tema diventerebbe complesso, forse qualcuno
ci ha già fatto una tesi di laurea sul titolo "L'indirizzo
dell'evoluzione tecnologica nelle società post-fordiste", o forse no,
nel qual caso sarebbe interessante che qualcuno lo facesse.
Beh, c'è questo lavoro interessante che può darti qualche risposta:
http://www.pfs.unipd.it/cirsfis/scienza/LectioI_13mar04.pdf
in particolare da pag.38 in poi.
Post by repo
Mi limito a dire che il salto culturale fra chi prende delle decisioni
sulle tecnologie e chi le mette in atto è sempre più lungo.
Certo, ma questo non solo perchè i primi avanzano, ma anche e soprattutto
perchè i secondi arretrano. A dire il vero mi domando se oggi un ragazzino
delle medie sarebbe capace di fare una candela da usare in caso di
blackout.

Una tecnologia può essere spiegata a vari livelli di comprensione, ma
l'atteggiamento attuale è: o la conosci perfettamente o non la conosci
affatto. Senza vie di mezzo.

Il problema è che spesso studiare da zero una nuova tecnologia senza
conoscere quelle passate è piuttosto faticoso.
Post by repo
L'idea generale sembra essere quella di produrre tecnologie in grado di
essere utilizzate anche da dei perfetti idioti e pensate per non lasciar
trapelare in nessun modo le loro modalità di funzionamento.
Che sia questo il vero motivo del disastro causato dal Progetto '92?
Post by repo
Prima il tubista sapeva che quello era un giunto con filetto gas da 1
pollice, e i filetti Gas da 1 pollice erano uguali in tutto il modo,
oggi nessuno dei posatori si pone il problema di quale sia la
temperatura di fusione del polimero X con cui è fatto il tubo, saldano
il tubo X con il saldatore della ditta X e di solito tutto funziona,
ovviamente quella rara volta che qualcosa va storto non hanno la minima
idea di cosa possa essere successo.
Prova a riflettere? Chi ha formato quei posatori?
In una scuola tecnica "vecchio stile" oltre ad esercitarsi sulla pratica
studiavano anche le tecnologie dei materiali. Usavano le mani sapendo quel
che facevano.
Oggi la "licealizzazione" delle scuole impedisce quel tipo di formazione,
pertanto il novello posatore, totalmente incapace dal lato pratico, verrà
istruito dalla ditta per cui lavora sul momento e solo per quel
particolare problema.

Chi ha creduto (magari in buona fede, anche se ci credo poco...) che dando
più "cultura generale" si permettesse di riconvertirsi meglio al mutare del
mondo del lavoro, in realtà ha ottenuto proprio l'effetto opposto.
Post by repo
In effetti è un dubbio che mi è venuto più volte, infatti nelle aziende
per cui lavoro o ho lavorato ho chiesto spesso: "dove sta seduto il
tecnico che cura la documentazione dei vostri prodotti?" il fatto che
tutti indicassero la mia scrivania mi ha dato la certezza che presso
tali aziende non vi fosse nessun tecnico :-))))))
LOL! :-)
Tipico, ormai anche le aziende non sanno più cosa è un tecnico ;-)))
Post by repo
Per quella che è la mia limitatissima esperienza i due elementi che
negli anni passati hanno contribuito a formare molte generazioni di
tecnici sono stati gli unici due che hanno avuto le risorse per farlo,
cioè la scuola e la grande industria (che contrariamente alla
piccola-media poteva permettersi di investire in formazione).
N.B. che molti istituti professionali erano direttamente legate a grandi
industrie infatti.
Post by repo
Poi si è scoperto che che la piccola-media rendeva di più sul breve
periodo, si è abbandonata la grande industria e adesso si segano le
gambe anche alla scuola pubblica, mi sembra che in quadro sia completo.
La piccola-media industria si sosteneva proprio sui tecnici usciti da iti e
ipia che erano immediatamente efficaci. Vedi bene che segare questo tipo di
scuole non può che tradursi in un danno economico per il paese.

Il fatto è che negli ultimi trent'anni si è sviluppata l'idea di spostare
la professionalizzazione all'università (e in effetti adesso la laurea di
primo livello equivale al perito).

Questa è una specie di cronologia degli eventi:
http://tinyurl.com/5yp62
Post by repo
Considerando la quantità di normative che anche un comune elettricista
deve rispettare, e tutte quelle che verranno emanate dopo la sua uscita
dalla scuola, magari quelche ora a leggere e interpretare un testo di
legge (che non è necessariamente un lavoro intellettualmente inferiore
all'interpretazione di un brano della divina commedia) potrebbe anche
far comodo.
Ma certamente! Il problema che non viene accettato da chi insegna quelle
materie.
Post by repo
Mi pare che si sia persa un po' l'idea che un libro, sia esso un manuale
di istruzioni, la bibbia, il kamasutra o qualsiasi altro possa servire a
garantirci una maggiore quantità d'informazioni su ciò che ci interessa
e che sia propri questo concetto che spesso si da per scontato e provoca
l'icomprensione con gli studenti da cui è partito questo tread.
Verissimo. E' a questo che mi riferivo dicendo che tanto più la tecnologia
avanza tanto meno viene insegnata.
Pensa che tempo fa in treno sentivo una ragazza vantarsi di non aver mai
letto le istruzione del suo cellulare, non ne aveva bisogno, gli bastava
guardare un cellulare per capire come si usava.
Inutile dire che sono bastate un paio di domande del suo interlocutore per
metterla in crisi...
Dico io, almeno non vantatevi...
Post by repo
Forse quì confondi la causa con l'effetto, suonerebbe infatti più
Così in Italia, abbandonata la tecnologia, ha senso che sparisca anche
la "pratica" dagli istituti professionali. :-(((
Beh, magari si potrebbe discutere a lungo se è nato prima l'uovo o la
gallina ;-)
Comunque, no, non mi pare proprio di confondere causa ed effetto.
Specialmente se si ripensa a quella piccola-media industria di cui si
parlava sopra: più riduci le competenze tecnologiche e sempre meno avrai
idee nuove da tradurre in pratica. Insomma, da noi le grande idee sono le
scarpe coi buchi, non so se mi spiego... :-(


E comunque ormai non ha più importanza quale sia la causa e quale
l'effetto: si è innescato un circolo vizioso destinato a portare
all'arresto del meccanismo. IMHO il granellino è stato introdotto con la
politica del P.92 e della riforma Brocca, altri specialisti in dietrologia
possono vedere questo come uno strumento di interessi sommersi (e
trasversali), ma ormai ha poca importanza, quello che conta è il medioevo
tecnologico prossimo venturo. :-(((((

Ciao,
Earendil
Earendil
2005-03-16 23:21:54 UTC
Permalink
Post by repo
Da non addetto ai lavori posso presumenre che il progetto 92 abbia
qualcosa a che vedere con l'anno 1992?
Esatto. L'anno nero.
(E, aggiungo, più o meno negli stessi anni veniva applicata una riforma
simile negli istituti tecnici -Riforma Brocca- ).


Il progetto '92 è stata la riforma che con il motto "più cultura nei
professionali" ha ridotto drasticamente le materie di indirizzo,
specialmente quelle di laboratorio: esercitazioni pratiche è passata da 18
a 6 ore settimanali.
Inoltre gli indirizzi di studio sono stati ricondotti ad un numero
decisamente più limitato: l'"elettrauto" citato prima non esiste più,
assorbito, insieme a molti altri profili, dalla qualifica di operatore
elettronico. Ovviamente la preparazione, da quel momento in poi, non ha
potuto essere altro che superficiale ed insufficiente.
Post by repo
Quello che contesto è un pregiudizio mentale che associa il lavoro
manuale con una scarsa propensione all'uso dell'intelletto.
Bah, quando ho fatto il servizio militare c'erano persone che non avevano
problemi a marciare tre ore di fila sotto la pioggia, ma che al contrario
dopo dieci minuti in aula istruzione erano distrutti.

Più che un pregiudizio direi che è una realtà.

Earendil
repo
2005-03-17 00:38:05 UTC
Permalink
Post by Earendil
Inoltre gli indirizzi di studio sono stati ricondotti ad un numero
decisamente più limitato: l'"elettrauto" citato prima non esiste più,
assorbito, insieme a molti altri profili, dalla qualifica di operatore
elettronico. Ovviamente la preparazione, da quel momento in poi, non ha
potuto essere altro che superficiale ed insufficiente.
Per questo ti rimando alla risposta che ho dato ad Antonio.
Post by Earendil
Bah, quando ho fatto il servizio militare c'erano persone che non avevano
problemi a marciare tre ore di fila sotto la pioggia, ma che al contrario
dopo dieci minuti in aula istruzione erano distrutti.
Immagino tu abbia incontrato anche persone che potevano passare
serenamente l'intera giornata in aula istruzione e risultavano sfinite
dopo pochi minuti di marcia, così come probabilmente ci saranno state
persone che adoravano o odiavano indifferentemente entrambe le attività.
Post by Earendil
Più che un pregiudizio direi che è una realtà.
è un pregiudizio, che in quanto diffuso, CREA la realtà, il fatto di
pensare che a 15/16 anni sia chiaro e definito cosa uno potrà o non
potrà diventare nella vita.
aggiungo solo che se proprio dobbiamo mandare questi sfaticati a
lavorare, almeno mandiamoli da qualcuno che sappia insegnar loro un
lavoro. :-(((


Repo
Earendil
2005-03-17 13:59:37 UTC
Permalink
Post by repo
Per questo ti rimando alla risposta che ho dato ad Antonio.
Ok, ti rispondo nell'altro post.
Post by repo
Immagino tu abbia incontrato anche persone che potevano passare
serenamente l'intera giornata in aula istruzione e risultavano sfinite
dopo pochi minuti di marcia,
Certamente. Ma, guarda caso, questi erano in maggioranza i laureati o
diplomati, mentre gli altri da me citati avevano *al massimo* la licenza
media (già, perchè è ancora pieno di persone che non arrivano nemmeno a
quella).
Post by repo
così come probabilmente ci saranno state
persone che adoravano o odiavano indifferentemente entrambe le attività.
No, no, forse non ci siamo intesi: si tratta proprio di incapacità a
restare seduti a seguire una spiegazione, realmente malessere fisico.

Guarda, giusto stamani c'era un ragazzo a scuola (ovviamente un IPSIA) che
girava per i corridoi. Gli è stato chiesto come mani non era in aula.
La risposta è stata: "eh, mi riposo un attimo, stamani non sono ancora
uscito". La cosa comica della situazione (se ci fosse da ridere) è che
erano appena le 9.20....
Post by repo
è un pregiudizio, che in quanto diffuso, CREA la realtà, il fatto di
pensare che a 15/16 anni sia chiaro e definito cosa uno potrà o non
potrà diventare nella vita.
Se è per questo nemmeno a 18/19 anni. Sai quanti ne ho visto passare da una
facoltà universitaria all'altra perchè ancora non avevano trovato la loro
strada?

E comunque, non facciamo questi ragazzi più insicuri di quanto non siano.
Post by repo
aggiungo solo che se proprio dobbiamo mandare questi sfaticati a
lavorare, almeno mandiamoli da qualcuno che sappia insegnar loro un
lavoro. :-(((
Questo è quel che serve. Più di quanto non credi.
Spesso si è recuperato ragazzi svogliati proprio mettendo da parte per un
anno la scuola e mandandoli a lavorare. Vuoi perchè sono maturati, vuoi
perchè "son troppo giovane per lavorare" (come disse uno di questi... ;-)
), l'anno successivo si sono dedicati con maggior impegno allo studio.


Earendil
Francesco
2005-03-17 02:34:59 UTC
Permalink
Finalmente uno che ha capito tutto.
Francesco
Post by Calogero Gennarino
Post by Antonio
Post by Antonio
Questi ragazzi forse sarebbero più portati per un
lavoro manuale dietro un tornio o dietro il motore di un'automobile.
Non voglio generalizzare,
ma quando parli di un tornio o di un motore di automobile hai una vaga
idea della complessità delle operazioni relative all'utilizzo di un
tornio o alla manutenzione di un motore???
Assolutamente no.
Ti ricordo che prima del Progetto 92 questi ragazzi lo facevano. Intendo
dire che al termine dei trei anni di qualifica riuscivano abbastanza bene a
destreggiarsi con un tornio, una fresatrice, un trapano, una macchina a CNC.
Io l'ho vissuto e te lo posso dire.
A Busto Arsizio vi erano i motoristi. Iragazzi montavano e smontavano
tranquillamente parti di automobile. Conoscevano un carburatore, uno
spinterogeno, il sistema di punterie.
Vai a chiedere oggi cosa sono in grado di fare questo fezzume che ogni
giorno, assai controvoglia, varca i cancelli degli IPSIA d'Italia.
Arkannen
2005-03-17 07:58:33 UTC
Permalink
Post by Antonio
Non voglio generalizzare,
ma quando parli di un tornio o di un motore di automobile hai una vaga
idea della complessità delle operazioni relative all'utilizzo di un
tornio o alla manutenzione di un motore???
E invece occorre generalizzare.
Le operazioni meccaniche, come calcolare una derivata per esempio, sono
facilmente assimilabili ed in più essendo un processo compiuto danno
gratificazione a chi le porta a termine.
Uno che sta dietro ad un tornio o ad un motore compie un processo meccanico
che è in grado di assimilare con facilità e che porta a termine con
facilità.
E questo indipendentemente dalla difficoltà delle operazioni da compiere,
perchè lui esegue semplicemente un algoritmo, cosa per cui non occorre
analisi.

..
Vittorio Signori
2005-03-16 21:19:49 UTC
Permalink
Post by Antonio
Non voglio generalizzare, per carità. Ma ciò che scriverò è vero per almeno
il 70% dei ragazzi (chiamiamoli tali) che frequentano gli IPSIA.
Innanzittutto occorre dire che prima di entrare in una classe IPSIA
occorrerebbe mettersi l'elmetto.
All'Ipsia di Modena hanno messo un posto di polizia dentro la scuola, hanno
arrestato alunni mentre spacciavano. Ma poi finisce in politica..

Leggi:

http://fieradimodena.redaweb.it/seconda.php?key=14418



--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Faberio
2005-03-17 05:15:08 UTC
Permalink
Post by Vittorio Signori
All'Ipsia di Modena hanno messo un posto di polizia dentro la scuola, hanno
arrestato alunni mentre spacciavano. Ma poi finisce in politica..
Quanto ho desiderato che ce ne fosse uno anche da noi!

A parte gli scherzi: si e' mai aperto il dibattito per far si' che l'aspetto
del contenimento disciplinare in aula di questi ragazzi non sia sempre e
solo demandato al docente di turno, il quale, incidentalmente, dovrebbe
anche spiegare, interrogare e sbrigare la burocrazia in 50 min di lezione?
Perche' non istituire un "supporto" a livello di istituto che possa dare una
mano su richiesta? Non mi pare un'idea balzana.

--
Fabrizio
Blanche
2005-03-17 07:27:46 UTC
Permalink
Post by Vittorio Signori
Ma poi finisce in politica..
Demagogia, gente, demagogia!
Pfertzel
2005-03-17 10:30:22 UTC
Permalink
Non voglio generalizzare, per carità. Ma ciò che scriverò [CUT]
Tutto sacrosanto. E questi comportamenti vengono posti in essere anche al di
fuori dell'istituzione scolastica.
Ne ho un esempio nel mio condominio: uno "studente" dell'IPSIA si è comprato
un impianto stereo da 3.000 watt, e lo tiene al massimo del volume fino alle
20.
Per noi vicini è diventato impossibile fare qualsiasi cosa, dallo
studio ad una semplice telefonata, dato che le pareti non sono isolate.
Glielo abbiamo fatto notare più volte, e le sue risposte sono sempre
consistite in ingiurie, bestemmie e minacce.
Ma non è solo lo stereo, purtroppo: la domenica mattina va a giocare a
calcio con gli amatori; finita la partita torna - nell'orario in cui vengono
lavate le scale - e le sporca di terra con le scarpe.
Spegne le sigarette nei vasi o sugli zerbini degli altri. Sputa e butta
cartacce per terra.
Il sabato notte alle 4 torna ubriaco dal pub, mettendosi ad urlare e a
bestemmiare a squarciagola, oppure inizia a lanciare i raudi dalla finestra.
L'estate scorsa è entrato negli orti ubriaco, in pieno giorno, ed ha
iniziato a urinare sui gladioli di un vicino. E mi fermo qui, perchè non
vorrei tediarvi, ma ne avrei a decine...

Comunque ha 18 anni. Può già votare, ha la patente di guida...

Superfluo aggiungere altro, se non il fatto che alcuni condòmini se ne sono
già andati, esasperati da tanta prepotenza e maleducazione.
Questo educatissimo ragazzo ha "studiato" proprio in un IPSIA.
Antonio
2005-03-17 13:26:10 UTC
Permalink
Post by Pfertzel
Superfluo aggiungere altro, se non il fatto che alcuni condòmini se ne sono
già andati, esasperati da tanta prepotenza e maleducazione.
Questo educatissimo ragazzo ha "studiato" proprio in un IPSIA.
Si, ma non è lo studio negli IPSIA che lo ha ridotto così.
Chi è così tende naturalmente agli IPSIA.

P.S. E comunque la colpa è comunque e solo degli insegnanti. Prova a leggere
cosa scrive Nad.
Faberio
2005-03-17 14:51:07 UTC
Permalink
Post by Antonio
P.S. E comunque la colpa è comunque e solo degli insegnanti. Prova a
leggere cosa scrive Nad.
Basterebbe far notare che i medesimi insegnanti non trasformano in cotali
bestie gli alunni di un liceo...

--
Fabrizio
nixs
2005-03-17 17:13:31 UTC
Permalink
Post by Antonio
Si, ma non è lo studio negli IPSIA che lo ha ridotto così.
Chi è così tende naturalmente agli IPSIA.
Azz! mi hai tolto le parole di bocca... ops... dalla tastiera ;-))
--
ciao!

...nixs.................................................................
***@.lucchetto.lagirandola.it
togli la SERRATURA per scrivermi
........................................................................
L'uomo non smette di giocare perché invecchia,
ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)
Earendil
2005-03-17 19:12:20 UTC
Permalink
Post by Antonio
Si, ma non è lo studio negli IPSIA che lo ha ridotto così.
Chi è così tende naturalmente agli IPSIA.
Più che altro ci viene indirizzato dalle medie.

Earendil
Pierangelo
2005-03-17 18:39:15 UTC
Permalink
Post by Antonio
allora non sarebbe più producente, a 15
anni, mandarli direttamente SOLO a lavorare?
"Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. E' un ospedale che cura
i sani e respinge i malati"
Don Lorenzo Milani
Nicola Bortolotti
2005-03-17 19:47:12 UTC
Permalink
Post by Pierangelo
"Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. E' un ospedale che cura
i sani e respinge i malati"
peccato che oggi sia un ospedale che fa
contagiare i sani dagli ammalati...
Arkannen
2005-03-17 21:57:14 UTC
Permalink
Post by Nicola Bortolotti
peccato che oggi sia un ospedale che fa
contagiare i sani dagli ammalati...
Se tu gli ospedali li fai fare a quelli di Emergency.
E' chiaro che il risultato non puà essere che quello.

..
Pierangelo
2005-03-17 22:07:46 UTC
Permalink
Post by Arkannen
Se tu gli ospedali li fai fare a quelli di Emergency.
E' chiaro che il risultato non puà essere che quello.
Puà, anzi puah, te lo dico io.
Earendil
2005-03-18 13:57:06 UTC
Permalink
Post by Nicola Bortolotti
peccato che oggi sia un ospedale che fa
contagiare i sani dagli ammalati...
Ma in effetti più che altro è diventato un sanatorio...

:-(

Earendil
Zio Adolpho
2005-03-18 19:26:54 UTC
Permalink
Purtroppo un asino non diventerà mai un cavallo ! Sino a qualche anno fà
c'era il servizio militare obbligatorio che " sistemava " questi " rifiuti
della società " ! Purtroppo hanno tolto anche quello ...
Post by Pierangelo
"Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. E' un ospedale che cura
i sani e respinge i malati"
Don Lorenzo Milani
Pierangelo
2005-03-18 19:50:39 UTC
Permalink
Post by Zio Adolpho
Purtroppo un asino non diventerà mai un cavallo !
Guarda che stai parlando di persone, non di animali domestici.
Post by Zio Adolpho
Sino a qualche anno fà
E qui con quell'accento dimostri che l'asino sei tu.
Post by Zio Adolpho
c'era il servizio militare obbligatorio che " sistemava " questi " rifiuti
della società " ! Purtroppo hanno tolto anche quello ...
Unò duè, unò duè...

Se andate con questo atteggiamento in classe, credo bene che vi tagliano
le ruote della macchina. Si sente a pelle se mentre mi stai parlando mi
consideri un rifiuto e non mi rispetti. Se non siete portati per
l'insegnamento cambiate mestiere.
Pierangelo
2005-03-20 20:29:46 UTC
Permalink
Post by Zio Adolpho
Purtroppo un asino non diventerà mai un cavallo !
Sto sprecando un po' troppo tempo appresso ai quadrupedi, ma stamattina a
Messa mi chiedevo come mai Cristo avesse scelto di entrare in Gerusalemme
in groppa ad un asino, piuttosto che ad un cavallo.

Ah, le tanto sbandierate radici cristiane!
Arkannen
2005-03-20 21:05:05 UTC
Permalink
Post by Pierangelo
Sto sprecando un po' troppo tempo appresso ai quadrupedi, ma stamattina a
Messa mi chiedevo come mai Cristo avesse scelto di entrare in Gerusalemme
Il tempo tu lo stai sprecando in Chiesa.
Così ti direbbero certamente i tuoi vicinori.
Cmq, continua ad andarci, le vie del Signore sono infinite.
Prima o poi troverà anche quella di casa tua.

..
Pierangelo
2005-03-20 21:55:32 UTC
Permalink
Post by Arkannen
Il tempo tu lo stai sprecando in Chiesa.
La frase non mi sembra affatto "politically correct".
Post by Arkannen
Così ti direbbero certamente i tuoi vicinori.
Che cosa sono i vicinori?
Post by Arkannen
Cmq, continua ad andarci
Grazie per la concessione, senza la tua autorevole autorizzazione pensi
che avrei smesso?
Post by Arkannen
le vie del Signore sono infinite.
Prima o poi troverà anche quella di casa tua.
Al catechismo ci si divertiva con il corollario delle opere di
misericordia spirituale che recitava "Sopportare pazientemente le persone
moleste e pregare intensamente Dio perché muoiano presto". Ma che trovi la
via di casa tua è difficile perché "le anime triste non le vuole neanche
Criste".
Arkannen
2005-03-21 10:15:49 UTC
Permalink
Post by Pierangelo
Al catechismo ci si divertiva con il corollario delle opere di
misericordia spirituale che recitava "Sopportare pazientemente le persone
moleste e pregare intensamente Dio perché muoiano presto".
Ecco, questo dice tutto.

..
Pierangelo
2005-03-21 12:10:14 UTC
Permalink
Post by Arkannen
Post by Pierangelo
Al catechismo ci si divertiva con il corollario delle opere di
misericordia spirituale che recitava "Sopportare pazientemente le persone
moleste e pregare intensamente Dio perché muoiano presto".
Ecco, questo dice tutto.
Ti vedo intimorito.

Ma dimmi di grazia, che cosa sono i vicinori?
Arkannen
2005-03-21 13:35:41 UTC
Permalink
Post by Pierangelo
Ti vedo intimorito.
Mi sto cagando addosso.
Post by Pierangelo
Ma dimmi di grazia, che cosa sono i vicinori?
E' per via della forma fallica che ti attacchi alle I?

..
Pierangelo
2005-03-21 14:35:29 UTC
Permalink
Post by Arkannen
E' per via della forma fallica che ti attacchi alle I?
Stai diventando dislessico. Scrivi sempre più spesso frasi senza senso.
fake
2005-03-27 06:04:26 UTC
Permalink
Post by Pierangelo
Post by Antonio
allora non sarebbe più producente, a 15
anni, mandarli direttamente SOLO a lavorare?
"Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. E' un ospedale che cura
i sani e respinge i malati"
Don Lorenzo Milani
Ora la scuola costringe a letto i sani, lascia che i malati si
arrangino con bisturi e pillole, ed a scadenza butta tutti fuori
dichiarandoli sanissimi.
frank
2005-03-18 16:04:28 UTC
Permalink
Il Progetto '92 e' stata la distruzione degli IPSIA:
ne' teoria, ne' pratica; ne' tecnico, ne' capotecnico.

Gli IPSIA devono tornare al loro scopo originario:
addestrare, formare, creare figure specializzate
in linea con le esigenze del territorio.

Tant'e' vero che gli Istituti alberghieri (IPSAR)
gli unici che sono rimasti al vecchio professionale,
con tante ore di pratica con il solo insegnante
di laboratorio, sono scuole di successo:
i ragazzi si divertono e trovano lavoro.
nixs
2005-03-18 17:48:05 UTC
Permalink
Post by frank
Tant'e' vero che gli Istituti alberghieri (IPSAR)
gli unici che sono rimasti al vecchio professionale,
con tante ore di pratica con il solo insegnante
i ragazzi si divertono e trovano lavoro.
Non credo sia così.
L'anno scorso ho insegnato nel biennio di un IPSSAR
(con due S), identico all'IPSIA.
--
ciao!

...nixs.................................................................
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L'uomo non smette di giocare perché invecchia,
ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)
Elmo
2005-03-18 19:01:13 UTC
Permalink
Questi " barboni " andrebbero messi in riformatorio: zappa e palla al piede
! Altro che istruzione gratuita !
... Questi ragazzi forse sarebbero più portati per un
lavoro manuale dietro un tornio o dietro il motore di un'automobile.
Prof A047
2005-03-20 21:11:18 UTC
Permalink
Post by Antonio
Ma visto che i laboratori costano, allora non sarebbe più producente, a 15
anni, mandarli direttamente SOLO a lavorare anzicchè la fantomatica
alternanza scuola-lavoro?
Io ho una proposta. Classi di dieci elementi. Finito.
Antonella
2005-03-20 22:06:49 UTC
Permalink
giusto
Post by Prof A047
Post by Antonio
Ma visto che i laboratori costano, allora non sarebbe più producente, a 15
anni, mandarli direttamente SOLO a lavorare anzicchè la fantomatica
alternanza scuola-lavoro?
Io ho una proposta. Classi di dieci elementi. Finito.
nixs
2005-03-21 19:27:51 UTC
Permalink
Post by Prof A047
Io ho una proposta. Classi di dieci elementi. Finito.
candidati per diventare ministro e avrai il mio voto! :-))
--
ciao!

...nixs.................................................................
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L'uomo non smette di giocare perché invecchia,
ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)
aladino
2005-03-25 22:26:23 UTC
Permalink
Post by nixs
Post by Prof A047
Io ho una proposta. Classi di dieci elementi. Finito.
candidati per diventare ministro e avrai il mio voto! :-))
Non per contraddire ma, a mio parere, ad uno scarso interesse per le
attivita' intellettuali si somma anche un disagio che e' generale.
Insegno in professionali da 10 anni.
Insegno Religione e tengo corsi di terza area in materie informatiche.
La prima forse la piu' teorica, i secondi sono quasi esclusivamente
pratici (CAD, ECDL, Reti ecc....). Nessuna differenza di interesse.
ZERO assoluto. Anzi, forse le soddisfazioni migliori mi vengono dall'ora
di Religione.......

Secondo me la scuola e' stata marginalizzata nella mentalità comune. Non
forma piu' ne coscienze ne competenze. Ovvio che questo e' falso ma
viene percepito come vero.

Faccio alcuni esempi:

Il film su Rambo e un film storico hanno lo stesso peso e stessa verita'
storica.
La teoria della relatività e l'ultima stupidaggine sentita a "Misteri"
sulle piramidi costruite dagli UFO hanno la stessa verita' scientifica.
La Costituzione, le parole di Platone o quelle di Totti in TV hanno lo
stesso valore.......

Non mi dite che e' colpa degli insegnanti.


Stefano
Earendil
2005-03-26 10:40:12 UTC
Permalink
Post by aladino
Il film su Rambo e un film storico hanno lo stesso peso e stessa verita'
storica.
Beh, forse questo è l'esempio meno azzeccato (parlo del primo episodio): in
effetti molti reduci dal Vietnam hanno avuto gravi problemi di
reinserimento nella società civile.

Per gli altri esempi invece quoto in toto, anzi, dirò di più: viene dato
più credito alle baggianate dette dalla portinaia che alle spiegazioni
degli esperti. :-(

Earendil
aladino
2005-03-28 15:08:27 UTC
Permalink
Post by Earendil
Post by aladino
Il film su Rambo e un film storico hanno lo stesso peso e stessa verita'
storica.
Beh, forse questo è l'esempio meno azzeccato (parlo del primo episodio): in
effetti molti reduci dal Vietnam hanno avuto gravi problemi di
reinserimento nella società civile.
Concordo.....

Continua a leggere su narkive:
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