Post by popitSalve a tutti
ho 40anni e soffro di asma bronchiale allergica da circa 34 anni(sono
stato anche riformato durante il servizio militare). Negli ultimi anni
il mio male è peggiorato (da una recente visita specialistica ho
scoperto di essere allergico a 12 allergeni).
Ho il diploma di Perito Ind.le Spec. Informatica e sono inserito nelle
graduatorie di istituto per le classi C290 e C310(Non mai fatto
suppplenze poichè lavoro come informatico da 8 anni c/o azienda
privata).
Qualcuno potrebbe darmi indicazioni precise su come richiedere
l'invalidità(ammesso che ne abbia ahimè i requisiti) e come potrebbe
avvantaggiarmi nell'inter dell'insegnamento.
Grazie
Paolo
vai all'asl di competenza e chiedi sia la visita x l'invaidita che per la
legge 104, di sicuro loro ti diranno la prassi da seguire.
Le leggi attualmente in vigore (L.118/71 - L.104/92 - 68/99 - 626/94),
diversamente da quanto qualcuno ti ha già risposto, TUTELANO il
lavoratore invalido, disabile, portatore di handicap o con
problematiche ambientali lavorative (tipo allergiche).
Nel tuo quesito però non hai espresso bene la finalità di ciò che
vuoi ottenere, accenni al tuo lavoro nel privato e all'invalidità ma
non si capisce se quest'ultima la vuoi riconosciuta ai fini di un
avviamento al lavoro nel pubblico (tipo supplenze ITP o ass. tecnico)
o se per indennità economiche.
Se la tua patologia,invece, rappresenta un problema nell'attuale posto
di lavoro la normativa giusta da applicare è la 626/94.
Infatti se viene accertata la presenza dell'allergene scatenante sul
luogo del lavoro solitamente le direttive volte all'eliminazione
prevedono molte disposizioni: (es. Effettuare test diagnostici per
evidenziare predisposizioni allergie specifiche; Effettuare idonea
pulizia e ventilazione dei locali; Utilizzare box aspirati; Aerare
frequentemente gli ambienti ; Ridurre l'umidità ; Rimuovere la polvere
da mobili e pavimenti ; Eliminare tappeti, moquette e divani imbottiti;
Rimuovere i tendaggi pesanti ; Installare depuratori d'aria e
ionizzatori....ecc ecc.
Quindi prima far predisporre di un cambio mansioni per incompatibilità
con l'ambiente lavorativo viene invece ai sensi della 626/94
acceratata la presenza dell'allergene sul luogo di lavoro e in caso di
riscontro di causa-effetto la messa in opera di misure volte
all'eliminazione o attenuazione dell'allergene.
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Legge 626/94:
Art. 32 comma 1 - Obblighi del datore di lavoro.
Il datore di lavoro provvede affinchè: [...]
c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti
a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate;
TITOLO VIII PROTEZIONE DA AGENTI BIOLOGICI
Attuazione della direttiva europea 90/679/CEE sulla protezione dei
lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti
biologici durante il lavoro.
Art. 73 comma 1 Campo di applicazione.
Le norme del presente titolo si applicano a tutte le attività
lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione ad agenti
biologici.
Art. 74 comma 1 Definizioni.
Ai sensi del presente titolo si intende per:
a) agente biologico: qualsiasi microorganismo anche se geneticamente
modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe
provocare infezioni, allergie o intossicazioni;
b) microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno,
in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico.
Art. 78 comma 1 - Valutazione del rischio.
Il datore di lavoro, nella valutazione del rischio di cui all'art. 4,
comma 1, tiene conto di tutte le informazioni disponibili relative alle
caratteristiche dell'agente biologico e delle modalità lavorative, ed
in particolare:
a) della classificazione degli agenti biologici che presentano o
possono presentare un pericolo per la salute umana quale risultante
dall'allegato XI o, in assenza, di quella effettuata dal datore di
lavoro stesso sulla base delle conoscenze disponibili e seguendo i
criteri di cui all'art. 75, commi 1 e 2;
b) dell'informazione sulle malattie che possono essere contratte;
c) dei potenziali effetti allergici e tossici; [...].
Art. 78 comma 2
Il datore di lavoro applica i principi di buona prassi microbiologica,
ed adotta, in relazione ai rischi accertati, le misure protettive e
preventive di cui al presente titolo, adattandole alle particolarità
delle situazioni lavorative.
Norme generali per l' igiene del lavoro.
D.P.R. nº303 del 19/3/1956
Art. 4. - Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti.
I datori di lavoro, i dirigenti e i preposti che esercitano, dirigono o
sovraintendono alle attività [...], devono, nell'ambito delle
rispettive attribuzioni e competenze:
a) attuare le misure di igiene previste nel presente decreto;
b) rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e
portare a loro conoscenza i modi di prevenire i danni derivanti dai
rischi predetti;
c) fornire ai lavoratori i necessari mezzi di protezione;
d) disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di
igiene ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione.
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Come vedi la direttiva 626 mira all'eliminazione degli elementi che
scatenano l'allergia sul luogo di lavoro e non "all'eliminazione" dei
lavoratori mediante messa a riposo o cambio mansioni.
Riguardo all'invalidità puoi benissimo presentare l'istanza presso la
sede della commissione medica asl per l'accertamento delle invalidità
civili (disabilità e handicap) di appartenenza.
il modulo che troverai da riempire in loco è simile a questo:
http://www.asl3.liguria.it/pdf/modello1.pdf
Unitamente alla domanda dovrai consegnare una certificazione medica
attestante la diagnosi (in originale) di uno specialista della
patologia (o anche provvisoriamente dal tuo medico di famiglia).
Nel modulo suddetto caso puoi barrare la casella "accertamento" e le
altre relative a :
- invalidità civile (L.118/71)
- persona handicappata (L. 104/92)
- disabile (L. 68/99)
La 1° riguarda la riduzione della tua capacità lavorativa, se ti
riconoscono il 46% almeno puoi (con i relativi titoli di studio)
inserirti nelle liste speciali di collocamento per l'avviamento
agevolato al lavoro per gli invalidi. Con il 75% di invalidità
ottieni una contribuzione di 2 mesi per ogni anno di lavoro che svolgi.
Se invece, sfortunatamente, nel tempo la tua condizione di salute è
tale da impedire un qualsiasi profiquo lavoro, (è l'inabilità
totale....ben diversa dall'invalidità al 100% che comunque permette
con la valutazione delle residue capacità lavorative di continuare a
lavorare), allora con una sempice domanda all'INPS puoi ottenere la
pensione di inabilità (bastano 5 anni di contribuzione che tu già
affermi di possedere), in pratica ti viene aggiunto un bonus
contributivo che copre il periodo mancante dalla decorrenza della
pensione fino al raggiungimento di 60 di età (per gli uomini).
Il punto 2° riguarda il riconoscimento dell'handicap.
Nei casi "gravi" con necessità assistenziale viene riconosciuto l'art.
3 comma 3 L.104/92 che prevede numerosi vantaggi lavorativi e fiscali
(permessi, riduzioni orarie, precedenze, assegnazioni di sedi vicino il
domicilio, ecc. ecc. )
Nei casi meno gravi di handicap viene riconosciuto l'art. 21 (con
l'invalidità di almeno 67%) che consente la scelta prioritaria di sede
lavorativa, esempio: nel tuo caso se ti assegnano una supplenza puoi
scegliere la sede più vicina rispetto altri docenti.
il punto 3° è quello che ti consente come detto prima l'inserimento
nelle graduatorie speciali per l'avviamento al lavoro.
Dopo aver protocollato il tutto sarai convocato a visita entro pochi
mesi (max 3) e dovrai portare tutte le certificazioni, cartelle
cliniche, ecc. ecc. che hai a disposizione (in originale) e soprattutto
rilasciate da strutture pubbliche o specialisti asl.
Dopo la visita aspetterai altri mei (6 max) e ti sarà notificato a
domicilio il verbale definitivo con l'esito dei 3 accertamenti
richiesti.
Ciao.
Maurizio.