Discussione:
39 anni dopo, terza elementare
(troppo vecchio per rispondere)
Marco O. dal portatile
2006-10-16 19:52:23 UTC
Permalink
Sabato scorso ero a casa dei miei e guardavo i miei quaderni di 3°
elementare. Autunno '67. Andavo "così così": né fra i
migliori, né fra i peggiori.

Avevamo due libri: il "sussidiario" ed il "libro di lettura" e
due quaderni, quello a righe e quello a quadretti, più una cartellina
per i fogli da disegno. Fabio ha 6 libri. Dei quaderni ho perso il
conto.

Andavamo a scuola 6 giorni alla settimana dalle 8:30 alle 12:30 ed al
pomeriggio c'erano i compiti, ma non erano mai troppi. Mi mettevo
alle 2 e mezza ed alle 3 e mezza, al massimo alle 4, avevo finito,
facevo la merenda ed andavo ai giardini a giocare con quelli che
uscivano dal doposcuola. Al sabato non ci davano mai i compiti.

In pratica quelli che frequentavano il doposcuola avevano 34 ore di
lezione (24 di scuola e 10 di doposcuola), ma non facevano altro. Oggi
quelli che frequentano il tempo pieno non hanno le 4 ore del sabato
mattina, ma hanno sempre qualcosa da fare a casa. Lavorano di più, ma
non sono più avanti.

Studiano inglese: Dopo 2 anni e qualcosa hanno imparato una cinquantina
di parole. Però noi eravamo più avanti delle altre materie. A metà
ottobre avevamo già studiato la "Mezzaluna Fertile" ed il
Piemonte.

A me la scuola moderna, con il tempo pieno e le due maestre, piace. Ero
contro la Moratti.

Però, secondo me, certe cose non funzionano.

Sabato mattina Fabio ha dovuto fare 10 addizioni fra numeri di 3 cifre.
Centinaia in verde, decine in rosso ed unità in blu. L'idea dei
colori è valida, ma per la prima settimana con i numeri di 2 cifre,
poi basta! Povero Fabio! Ha passato più tempo a cambiare matita che a
contare! Non avrebbe imparato meglio se avesse fatto 20 o 30 addizioni
monocolori?

Poi è passato ai compiti di inglese: ha colorato 10 animali con il
nome in inglese scritto sotto. È un po' più avanti dei compagni
perché di, tanto in tanto, mi sente parlare in "american-english"
con mia moglie. Poverino, si sforza, ma la maestra non lo capisce.
Giovedì scorso ha detto: "Sunday we gonna visit Grandpa Mike". Un
po' sgrammaticato, ma comprensibile. La maestra assolutamente non
capiva. Per studiare così non è meglio lasciar perdere l'inglese?

Marco
Gaetano ITP-ER
2006-10-16 20:30:12 UTC
Permalink
Il 16 Oct 2006 12:52:23 -0700, "Marco O. dal portatile"
Post by Marco O. dal portatile
Sabato mattina Fabio ha dovuto fare 10 addizioni fra numeri di 3 cifre.
Centinaia in verde, decine in rosso ed unita' in blu. L'idea dei
colori e' valida, ma per la prima settimana con i numeri di 2 cifre,
poi basta! Povero Fabio! Ha passato piu' tempo a cambiare matita che a
contare! Non avrebbe imparato meglio se avesse fatto 20 o 30 addizioni
monocolori?
Non saprei. Forse per le addizzioni puo' anche essere, ma tanto
quelle, prima o poi, le imparano tutti.

Ti porto pero' la mia esperienza.

Biennio delle superiori, liceo.

Si fa un gran fatica ad insegnar loro gli ordini di grandezza, le
cifre significative di una misura, i multipli e sottomultipli delle
unita' di misura. Sapere che un ventesimo sono esattamente uguali a
cinque centesimi, e che uno strumento di misura che ha tale
sensibilita' (come un calibro) ogni volta che fa una misura puo' solo
andare avanti (o indietro) solo di 5/100 alla volta e che ogni due
scatti da 5/100 si incrementa di uno il valore dei decimi... e' sempre
una lotta faticosa.

Spessissimo, tornando a ritroso, si arriva a dover riprendere gli
argomenti che hai citato tu e far (ri)vedere come si passa da un
"ordine" all'altro

Cosi' metti in fila tanti quadretti: migliaia, centinaia, decine,
unita', decimi, centesimi, millesimi. E poi, tutti insieme, si gioca
al pallottoliere, e allora finalmente ci si ricorda di come funziona
(e quanto e' bello) il sistema decimale :)

Lascia che colori, e che colori in modo diverso i vari ordini di
grandezza, te ne sara' grato ;)
filippo
2006-10-16 20:48:54 UTC
Permalink
Post by Gaetano ITP-ER
Non saprei. Forse per le addizzioni puo' anche essere, ma tanto
quelle, prima o poi, le imparano tutti.
Ti porto pero' la mia esperienza.
Biennio delle superiori, liceo.
Si fa un gran fatica ad insegnar loro gli ordini di grandezza, le
cifre significative di una misura, i multipli e sottomultipli delle
unita' di misura. Sapere che un ventesimo sono esattamente uguali a
cinque centesimi, e che uno strumento di misura che ha tale
sensibilita' (come un calibro) ogni volta che fa una misura puo' solo
andare avanti (o indietro) solo di 5/100 alla volta e che ogni due
scatti da 5/100 si incrementa di uno il valore dei decimi... e' sempre
una lotta faticosa.
Cosi' metti in fila tanti quadretti: migliaia, centinaia, decine,
unita', decimi, centesimi, millesimi. E poi, tutti insieme, si gioca
al pallottoliere, e allora finalmente ci si ricorda di come funziona
(e quanto e' bello) il sistema decimale :)
Lascia che colori, e che colori in modo diverso i vari ordini di
grandezza, te ne sara' grato ;)
Io ti porto la mia di esperienza: alle medie facevamo già frazioni,
proporzioni, percentuali, radici quadrate, logaritmi (quanti di voi
ricordano o hanno le tabelline logaritmiche?), oggi scopro che alle
superiori molti non sanno fare la divisione per due.
A 6 anni andavo a comprare il latte e la frutta, oggi non riesco a far
capire a mio figlio ed ai suoi compagni di classe (terza elementare) il
concetto di resto (non resto della divisione, proprio resto: se costa 4
e do' 5 quanto devo avere di resto?)
Il metodo dei colori "distrae" i bambini dall'obiettivo principale: la
somma.
Il loro sforzo e' non sbagliare i colori, non fare le addizioni
correttamente e con i colori non e' che capiscano meglio il concetto di
decine e centinaia.
E poi: perche' 20 addizioni in un giorno? Danne 3 e falle fare bene,
fai esempi di come e dove si applicano le addizioni, esempi di come e
dove si applicano le divisioni (se siamo in 3 ed ho 12 biscotti, quanti
biscotti a testa? non mi interessa la risposta corretta, mi interessa
come ci sono arrivati)
Siamo sicuri che i metodi di oggi siano efficaci o siano semplicemente
coreografici?
GioiaMia
2006-10-16 21:59:27 UTC
Permalink
Post by filippo
Il metodo dei colori "distrae" i bambini dall'obiettivo principale: la
somma.
Il loro sforzo e' non sbagliare i colori, non fare le addizioni
correttamente e con i colori non e' che capiscano meglio il concetto di
decine e centinaia.
Anche perché... NON CONTA IL COLORE MA CONTA LA *POSIZIONE* (questa la
tiritera quotidiana nella mia classe).
Post by filippo
E poi: perche' 20 addizioni in un giorno? Danne 3 e falle fare bene,
Condivido in pieno quanto da te scritto e che ti ho quotato. Anche io ho
agito così con i miei alunni.
Stefano
2006-10-16 23:32:47 UTC
Permalink
Post by GioiaMia
Post by filippo
Il metodo dei colori "distrae" i bambini dall'obiettivo principale: la
somma.
Il loro sforzo e' non sbagliare i colori, non fare le addizioni
correttamente e con i colori non e' che capiscano meglio il concetto di
decine e centinaia.
Anche perché... NON CONTA IL COLORE MA CONTA LA *POSIZIONE* (questa la
tiritera quotidiana nella mia classe).
Quindi per quale motivo si usano i colori? Lo trovo un metodo poco
"accessibile": ci potrebbe essere un alunno con una lieve disabilità visiva
che non gli consente di
vedere bene i colori.... in questo modo sarebbe svantaggiato.
Marco O. dal portatile
2006-10-17 06:25:22 UTC
Permalink
Post by GioiaMia
Anche perché... NON CONTA IL COLORE MA CONTA LA *POSIZIONE* (questa la
tiritera quotidiana nella mia classe).
L'idea del colore, quando l'avevo vista per la prima volta, mi era
piaciuta. Per una settimana. Poi BASTA!!!
Post by GioiaMia
Post by filippo
E poi: perche' 20 addizioni in un giorno? Danne 3 e falle fare bene,
Condivido in pieno quanto da te scritto e che ti ho quotato. Anche io ho
agito così con i miei alunni.
Un po' di pratica ci vuole.

Però la mia considerazione voleva essere molto più generale. I
bambini mi sembra che lavorino di più, ma imparino di meno. Visto che
non mi sembrano diventati tutti cretini vuol dire che la colpa è del
metodo. In particolare per inglese e matematica. Cosa ne pensi?

M.
filippo
2006-10-17 09:43:37 UTC
Permalink
Marco O. dal portatile ha scritto:
...
Post by Marco O. dal portatile
Però la mia considerazione voleva essere molto più generale. I
bambini mi sembra che lavorino di più, ma imparino di meno. Visto che
non mi sembrano diventati tutti cretini vuol dire che la colpa è del
metodo. In particolare per inglese e matematica. Cosa ne pensi?
M.
La penso come te: e' il metodo (fra l'altro credo sia "imposto") che
non va. Sinceramente credo ci siano lacune anche in italiano: alle
superiori trovo moltissimi ragazzi che non sanno fare discorsi. Se gli
fai domande che richiedono risposte secche (si/no, scegliere tra
alternative...) rispondono correttamente, quindi conoscono l'argomento
e sanno "le cose", quando gli fai una domanda in cui non devono far
altro che mettere insieme le risposte e' la fine, parlano con frasi
sconnesse e senza senso. Non so quanto sia da imputare alle elementari
e/o alle medie, pero' qualcosa non va.
Una volta si facevano riassunti, temi e si studiava storia. Storia,
come nozioni,non serve (serve, serve, pero' io la farei fare solo alle
superiori a partire dall'800 in poi), serve pero' ad imparare ad
esporre, ad abituarsi a parlare con frasi piu' lunghe di TVB, TTT,
..... (messaggi SMS).
In matematica la prima sorpresa l'ho avuta con mio nipote (ora ha 18
anni): quando faceva i compiti era un lancio/passaggio continuo di
penne colorate nel tentativo disperato di fare non so quante somme
colorandole correttamente, perche' altrimenti la maestra, se si
sbagliava colore, si arrabbiava.
Sara', pero' erano piene di errori di calcolo, disordinate, e poi aveva
difficolta' a rispondere a domande del tipo sono di piu' 5 decine o 11
unita'? a dimostrazione del fatto che conosceva i colori, ma non aveva
appreso completamente il concetto di decine ed unita'.
Sull'inglese non saprei cosa dirti: se confrontiamo il ns. inglese con
quello degli stranieri (anche alle superiori), loro lo conoscono meglio
e lo parlano meglio, pero' puo' essere un problema non risolvibile
facilmente.
L'italiano ha una pronuncia differente, noi non facciamo fonetica, non
ne abbiamo bisogno se non in particolari casi.
Non erano tempi felici neanche i nostri: il ns. prof. di inglese alle
medie pretendeva da noi la costruzione corretta delle frasi inglesi
anche senza averle spiegate (p.es. il nostro "mi piace" diventa "i like
it" e non "it like to me") e mi sono sempre chiesto per quale motivo
avrei dovuto saperlo visto che ero li' per imparare (ed ai miei tempi
non si faceva inglese alle elementari...)
Alla fine l'inglese potrebbe essere l'ultimo dei mali, visto che
abbiamo delle carenze serie da recuperare non in italiano e
matematica, ma nel saper parlare e fare di conto....
Kla
2006-10-17 10:02:59 UTC
Permalink
< Per studiare così non è meglio lasciar perdere l'inglese?>

L'insegnamento della lingua straniera in Italia è una cosa scandalosa. Hai
ragione tu, sarebbe meglio lasciar perdere. Una volta iniziato male si può
andare avanti solo peggio.

Kla
FatherMcKenzie
2006-10-17 10:14:16 UTC
Permalink
Mentre attraversavo London Bridge un giorno senza sole, vidi una
donna pianger d'amore, piangeva per il suo "Kla"... Impiccheranno
Post by Kla
L'insegnamento della lingua straniera in Italia è una cosa scandalosa. Hai
ragione tu, sarebbe meglio lasciar perdere.
Basterebbe affidarlo a chi usa correntemente una lingua per lavoro,
invece che a chi le ha studiate tanto tempo fa e le conosce in teoria.
Il problema è di qualificazione reale, non quella richiesta a base di
concorsi e corsi di aggiornamento.
Se io lavoro in campo scientifico, sono anche in grado di insegnare
scienze, se ho solo studiato la materia trent'anni fa probabilmente so
solo ripetere. Bisognerebbe bandire concorsi non sulla base di
programmi obsoleti, ma mettendo la gente in condizione di mostrare le
competenze reali. Un insegnante d'inglese a conversare per telefono o
teleconferenza con interlocutori d'oltreoceano, uno di scienze in
laboratorio a eseguire un esperimento e tracciarne il grafico.
Poi la scuola dovrebbe mettere a loro disposizione la strumentazione
per insegnare davvero.
Sai qual'è il problema? Che per invogliare gente preparata a insegnare
bisognerebbe pagarla e metterla in condizione di lavorare, non di
riempire carte e fingere di far lezione senza supporti. Come si fa a
insegnare scienze senza laboratori?Invece cos¡ chi può spendere in
modo più redditizio le proprie capacità, se ne va, e a scuola restano
quelli come me e te che non hanno alternative.
--
Potere troppe volte delegato ad altre mani
sganciato e restituitoci dai tuoi aeroplani
io vengo a restituirti un po' del tuo terrore
del tuo disordine, del tuo rumore
Marco O. dal portatile
2006-10-17 11:52:21 UTC
Permalink
Post by FatherMcKenzie
Basterebbe affidarlo a chi usa correntemente una lingua per lavoro,
invece che a chi le ha studiate tanto tempo fa e le conosce in teoria.
Si, però se il libro del terzo anno è pieno di animaletti da
colorare...

E poi la maestra dice che non dobbiamo parlare inglese in casa perchè
mia moglie parla come i terroni di Little Italy. Per forza! Se lo è...

Pazienza. :-(

Vorrà dire che lei non lo capisce. L'importante è che si capisca con
i cugini quando vengono in vacanza.

M.
Kla
2006-10-17 14:59:54 UTC
Permalink
Post by Marco O. dal portatile
E poi la maestra dice che non dobbiamo parlare inglese in casa perchè
mia moglie parla come i terroni di Little Italy. Per forza! Se lo è...

Pazienza. :-(

Vorrà dire che lei non lo capisce. L'importante è che si capisca con
i cugini quando vengono in vacanza.>


Mi auguro che non seguite il consiglio della maestra! Tua moglie deve
parlare con vostro figlio la sua lingua, non importa se non corrisponde alle
teorie! Come dici tu, serve per farsi capire con i parenti, la lingua
"colta" la imparerà senza problemi!

Auguri
Kla
abba
2006-10-17 19:08:21 UTC
Permalink
On Tue, 17 Oct 2006 12:14:16 +0200, FatherMcKenzie
Post by FatherMcKenzie
Mentre attraversavo London Bridge un giorno senza sole, vidi una
donna pianger d'amore, piangeva per il suo "Kla"... Impiccheranno
Post by Kla
L'insegnamento della lingua straniera in Italia è una cosa scandalosa.
Basterebbe affidarlo a chi usa correntemente una lingua per lavoro,
eggià, consentiamo ai liberi profesionisti *anche* di togliere ai docenti
il posto di lavoro, come se non bastasse tutto quello che già molti
di loro tolgono alla collettività (v. evasione fiscale e contributiva)...
Post by FatherMcKenzie
invece che a chi le ha studiate tanto tempo fa e le conosce in teoria.
a onor del vero, l'inglese che è stato insegnato alla mia generazione
45 anni fa e che io conosco fin dalle medie e dal biennio ginnasiale
non solo me lo ricordo ancora tanto bene da parlarlo in maniera tale
da farmi capire all'istante da inglesi di lingua madre, sed etiam
"straccia" (ripeto: "straccia") l'inglese - parlato e scritto - dei giovani
figli di certi miei amici stranieri (tedeschi, per la precisione).
Post by FatherMcKenzie
Il problema è di qualificazione reale, non quella richiesta a base di
concorsi e corsi di aggiornamento.
sicuramente, i "vecchi" proff. avevano sostenuto dei concorsi - chissa`
se i proff. di Inglese avevano i soldi per andare periodicamente in U.K.
(ne dubito...)
Post by FatherMcKenzie
Poi la scuola dovrebbe mettere a loro disposizione la strumentazione
per insegnare davvero.
Sai qual'è il problema?
per me è questo: che quando si parla di scuola occorre tenere
ben presente - e questo solo un "anziano" puo` (ma fin quando
esisterà la memoria storica...) che la scuola non è stata sempre
quale la si conosce oggi, e che un minimo di confronto con
quella che essa è stata e` utile a consentire, ai protagonisti di
quella attuale, un po' di sana autocritica.

Che per invogliare gente preparata a insegnare
Post by FatherMcKenzie
bisognerebbe pagarla e metterla in condizione di lavorare, non di
riempire carte e fingere di far lezione senza supporti. Come si fa a
insegnare scienze senza laboratori?
vero e` che, come si suol dire, "e` lo strumento a fare il bravo artigiano"
- e in questo senso è auspicabile che i docenti possano usufruire di
strumentazione adeguata - tuttavia, non illudiamoci, NON BASTA!,
occorre *anche* saper usare lo strumento, ovvero, avere competenze
ampie e articolate nei più diversi campi - e queste che le fornisca
l''Amministrazione, per me, è pura utopia...

Continua a leggere su narkive:
Loading...