Post by marioMio figlio frequenta la classe I media (con buoni risultati) ha una
insegnante che assegna ad un bambino il compito di segnare i 'cattivi'
e a questi infligge punizioni come il copiare più volte alcune pagine
del libro (a volte si tratta anche di 10 pagine scritte a mano).
Vorrei avere un vostro consiglio sui provvedimenti che potrei (dovrei)
adottare nei confornti di un atteggiamento diseducativo e
discriminatorio come questo.
Grazie a tutti.
Mi permetto di dire la mia. Insegnare l'educazione civica, oh, pardon,
l'educazione alla convivenza civile (che è una bella regressione...) non è
facile. Se si vuole davvero far degli alunni i futuri cittadini occorre
fargli "assaggiare" la società e le sue regole.
Personalmente mi comporto così. Nel primo biennio della scuola elementare la
mia è una monarchia assoluta, illuminata, ma assoluta. (O, se la si vuole
vedere da un altro punto di vista, la mia è una dittatura socialista,
illuminata, ma socialista)
Nel terzo anno diventa una monarchia costituzionale. Nel quarto si trasforma
in una repubblica "democratica", nel quinto diventa (spesso, purtroppo, più
nelle intenzioni che nei fatti...) un'anarchia, dove ognuno dovrebbe
giungere alla maturità dell'automisura, della responsabilità, del sapere che
la libertà di ognuno finisce dove inizia quella di un altro. E' un percorso
tortuoso, ma come lo è stato per la storia dell'uomo.
In termini concreti come si esplica la cosa? Faccio un esempio, quello
dell'uscita dalla scuola: nel primo biennio detto la fila e la dirigo; in
terza i ragazzi si mettono in fila come vogliono e nomino un capofila e un
capocoda che mi aiutano; nel quarto sono i ragazzi stessi a eleggere i
capofila e i capocoda e io mio è un puro ruolo di osservatore/controllo
(istituzionale) ; il quinto anno la fila non c'è, si esce come alla scuola
media e ogni alunno deve essere in grado di non picchiare, non spingere, non
addormentarsi, comportarsi da persona ragionevole.
Se la maestra ha "istituito" il controllore (e le regole da rispettare sono
condivise) come momento di un percorso educativo specifico, in cui anche il
controllore è previsto che cresca ("maestra non ci sono segnalazioni", "
maestra questo compito non mi confà", "maestra sono tutti segnalati,
compresa lei...") e lo stesso ruolo è occupato da tutti in un turn over
periodico, allora non ho nulla da eccepire: la libertà è partecipazione, se
la si assicura a tutti non possiamo che esserne contenti.
Diversamente la cosa non insegnerebbe nulla o, al massimo, farebbe capire ai
ragazzi (e nel modo peggiore) che nella vita ci sono uomini e caporali.