Lisa
2010-12-17 08:27:54 UTC
Sentite questa che è carina.
Ragazzo attualmente in quinta dopo essere stato bocciato una volta,
quindi di 19 anni suonati, tendente ai 20.
Si è fatto certificare come "affetto da lieve dislessia" nientemeno
che alla fine della quarta (anzi della seconda annata della quarta),
quindi a quasi 19 anni. Ovviamente senza nessuna segnalazione
precedente, da parte sua o della famiglia, sul fatto che fossero
venuti dei dubbi in proposito e che fossero in corso degli
accertamenti diagnostici. La certrificazione non ha nemmeno il timbro
della ASL, ma è firmata solo da uno psicologo privato, non contiene
nessun dettaglio sulla diagnosi, e si limita a certificare che il
ragazzo "è affetto da dislessia in forma lieve e ha bisogno degli
strumenti dispensativi e compensativi opportuni".
Chi l'ha conosciuto per i quattro anni precedenti è cascato dal pero,
perché di errori tipici da dislessico non ne aveva mai fatti (mentre
di cripto-dislessici autentici ma non diagnosticati, ce ne sono, e in
generale si vedono).
E adesso la sua tecnica di azione è questa: tra i vari accorgimenti
concordati, c'è anche il fatto che abbia diritto a fare le
interrogazioni programmate. Quindi si programma la verifica, si scrive
sul registro, solo che regolarmente, il giorno dell'interrogazione
programmata, il nostro non viene a scuola, oppure entra alla seconda
ora, o esce un'ora prima, a seconda della materia. Per le materie che
hanno poche ore a settimana, risulta quasi impossibile
Quando l'insegnante lo rivede, gli propone: "Allora, che facciamo?
Dovevi essere interrogato l'altra volta, ma non ti ho più visto... che
fai, vieni oggi?" Il ragazzo acconsente (in teoria potrebbe anche dire
di no e pretendere di fissare un'altra data, ma acconsente
liberamente)... e poi, se prende la sufficienza, finisce tutto in
gloria, e se invece va male comincia a contestare il voto, a
pretendere che sia invalidato, e a minacciare ricorsi e ritorsioni
perché sarebbero stati violati i suoi diritti in quanto quella
verifica "non era programmata".
Lisa
Ragazzo attualmente in quinta dopo essere stato bocciato una volta,
quindi di 19 anni suonati, tendente ai 20.
Si è fatto certificare come "affetto da lieve dislessia" nientemeno
che alla fine della quarta (anzi della seconda annata della quarta),
quindi a quasi 19 anni. Ovviamente senza nessuna segnalazione
precedente, da parte sua o della famiglia, sul fatto che fossero
venuti dei dubbi in proposito e che fossero in corso degli
accertamenti diagnostici. La certrificazione non ha nemmeno il timbro
della ASL, ma è firmata solo da uno psicologo privato, non contiene
nessun dettaglio sulla diagnosi, e si limita a certificare che il
ragazzo "è affetto da dislessia in forma lieve e ha bisogno degli
strumenti dispensativi e compensativi opportuni".
Chi l'ha conosciuto per i quattro anni precedenti è cascato dal pero,
perché di errori tipici da dislessico non ne aveva mai fatti (mentre
di cripto-dislessici autentici ma non diagnosticati, ce ne sono, e in
generale si vedono).
E adesso la sua tecnica di azione è questa: tra i vari accorgimenti
concordati, c'è anche il fatto che abbia diritto a fare le
interrogazioni programmate. Quindi si programma la verifica, si scrive
sul registro, solo che regolarmente, il giorno dell'interrogazione
programmata, il nostro non viene a scuola, oppure entra alla seconda
ora, o esce un'ora prima, a seconda della materia. Per le materie che
hanno poche ore a settimana, risulta quasi impossibile
Quando l'insegnante lo rivede, gli propone: "Allora, che facciamo?
Dovevi essere interrogato l'altra volta, ma non ti ho più visto... che
fai, vieni oggi?" Il ragazzo acconsente (in teoria potrebbe anche dire
di no e pretendere di fissare un'altra data, ma acconsente
liberamente)... e poi, se prende la sufficienza, finisce tutto in
gloria, e se invece va male comincia a contestare il voto, a
pretendere che sia invalidato, e a minacciare ricorsi e ritorsioni
perché sarebbero stati violati i suoi diritti in quanto quella
verifica "non era programmata".
Lisa